
A sinistra, Carmelo Sturiale, direttore Neurochirurgia al Bellaria; accanto, Debora e Bortolotti
Bologna, 16 febbraio 2025 – Un angioma cerebrale la cui rottura metteva a rischio la vita di Debora Zannarini, 29 anni, residente a Pieve di Cento e della bambina che aveva in grembo: un’operazione estremamente complicata andata avanti per circa 18 ore ha salvato le due vite. L’eccezionale intervento è stato eseguito all’ospedale Bellaria da un’équipe guidata da Carmelo Sturiale, direttore dell’Unità operativa di Neurochirurgia, che lo paragona alla lotta contro un ’drago dalle molte teste’.
“Questa giovane donna, intorno al quinto mese di gravidanza, è colpita da cefalee molto violente – racconta il neurochirurgo –. Esegue una tac, siamo alla fine di novembre, che evidenzia una emorragia cerebrale. Viene ricoverata qui da noi per ulteriori accertamenti e viene scoperta una malformazione vascolare artero-venosa: un voluminoso angioma cerebrale localizzato in area frontale motoria destra, quindi in una zona molto critica, difficile da attaccare chirurgicamente. Quindi all’inizio siamo stati molto prudenti anche perché la paziente si era ripresa. Abbiamo cercato di attendere – prosegue – per vedere se questa malformazione smetteva di sanguinare e potevamo agire in modo non chirurgico, ad esempio con la radioterapia: con l’operazione c’era un forte rischio per la vita della donna e della bambina. Bene che andasse la ragazza poteva restare paralizzata in una parte del corpo”.

Il medico precisa che “è stata costantemente tenuta sotto controllo ed ha avuto altre due emorragie. L’abbiamo nuovamente ricoverata e si è verificata la quarta emorragia, era il 5 dicembre. Il 6 dicembre è entrata in sala operatoria per un intervento che è durato dalle 11 di mattina del 6 dicembre alle 5 del 7 dicembre. Presenti anche i ginecologi che ogni due ore facevano una ecografia e c’erano i neonatologi per un’eventuale estrazione del feto in emergenza. È stata una battaglia contro un drago dalle molte teste – dichiara Sturiale –: questo è l’angioma, teste che ricrescono: pensi di averle bloccate e fermato il sanguinamento e invece va avanti. Questo è successo: sono state necessarie 13 sacche di sangue. Purtroppo la neurologa che era in sala ha verificato che la funzione motoria sinistra era scomparsa: Debora si sarebbe svegliata con gamba e braccio della parte sinistra paralizzate”.
n tutto questo c’era una bambina che ’ascoltava’: “Durante l’intervento le ecografie hanno mostrato che la bimba è rimasta sempre molto vitale, reattiva e la cosa impressionante – dice il neurochirurgo – è che alla fine dell’intervento, la bambina è andata a dormire. Così ci ha riferito la ginecologa sottolineando che era tranquilla e stava bene. Un miracolo che è continuato – sottolinea – anche dopo. La mamma è ancora qui con noi per la fisioterapia, ha già recuperato la mobilità della gamba, il braccio è ancora un po’ debole, ma recupererà anche quello”.
Debora ha effettuato una tac di controllo venerdì, precisa Sturiale: “È andata bene e la piccola nascerà con parto cesareo il 13 marzo. Un intervento che è stato possibile grazie alla presenza di eccezionali colleghi che mi hanno affiancato come Carlo Bortolotti e Andrea Cuoci, la neurologa Francesca Pastorelli, gli anestesisti Gaetano Gentili e Bruno Berselli, la ginecologa Maria Segata oltre al fondamentale aiuto di infermieri e strumentisti”.