BEPPE BONI
Cronaca

Mobilità, i progetti che non decollano

La tangenziale e l’autostrada intorno a Bologna sono sempre congestionate. Occorrono altre corsie per snellire il traffico. Ora si parla di fare il Passante di mezzo interrato. Perché non farlo a nord così da creare un cerchio tutto intorno alla città? È un progetto già approvato e abbandonato per impatto ambientale. Ma chi è che vede un impatto ambientale se non quello di fare di Bologna una grande città metropolitana?

Franco Contini

Risponde Beppe Boni

È incredibile che dopo decenni si stia ancora discutendo se e dove fare il Passante autostradale che consentirebbe a Bologna di uscire dalla morsa del traffico che, in certi giorni e in certi orari, strangola la viabilità. Il problema però non è solo di Bologna, ma riguarda le infrastrutture regionali dove ci sono altri progetti su cui la politica si scontra da anni, fa e disfa con un passo avanti e due indietro. Così è per la Bretella Campogalliano-Sassuolo, che dovrebbe alleggerire il traffico dei Tir - bestioni del comparto ceramico e della Cispadana, la nuova infrastruttura che deve collegare il casello Reggiolo-Rolo dell’A22 alla barriera di Ferrara Sud sulla A13. Vi pare possibile che di queste opere si parli da decenni e non si riesca a concludere? Su temi come la mobilità destra e sinistra dovrebbero trovare prima o poi una mediazione, cosa che pare una missione impossibile. Così anche sul Passante di Bologna che, pur in modo pasticciato pareva cosa fatta, adesso c’è una nuova frenata. L’appello dei cittadini è uno solo: cari politici adesso basta, il tempo è scaduto, mettetevi d’accordo, siamo stanchi di stare in fila in tangenziale e siano stanchi dell’attesa di capire cosa diavolo si farà.

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