Mobilità in Appennino, il governo in campo

Il dilemma tra l’adeguamento della Porrettana e la bretella Reno-Setta al convegno Cna. Il viceministro Bignami: "Prenderemo una decisione"

Mobilità in Appennino, il governo in campo

Mobilità in Appennino, il governo in campo

di Massimo Selleri

"Strada Statale Porrettana, un nodo da sciogliere", è il titolo del convegno che si è tenuto ieri sera a Vergato davanti a una platea di 200 persone. Il confronto tra amministratori, imprenditori e politici è stato organizzato da Cna e ha come base di discussione l’esito di un questionario proposto a chi abita e lavora in montagna. "Chi vive in Appennino vuole restarci – spiega Silvia Bernabei, presidente di Cna Appennino bolognese – e gli imprenditori della zona vogliono continuare a fare impresa qui sapendo che la mancanza di infrastrutture è una difficoltà. Ci fa piacere che questa questione sia tornata al centro del dibattito, sperando che si possa arrivare ad una soluzione". Il questionario ha sottolineato come il problema della viabilità sia cruciale per le comunità della montagna.

"La mobilità è il problema fondamentale – a parlare è Antonio Gramuglia presidente di Cna Bologna –. Questa è la conclusione a cui è arrivato un questionario che abbiamo deciso di somministrare ad abitanti e imprenditori dove venivano prospettate le due soluzioni: bretella Reno-Setta o adeguamento della statale Porrettana. Il risultato è che entrambi le soluzioni sono valide ed ora spetta alla politica decidere. Noi come associazione dobbiamo promuovere lo sviluppo e a questo punto chiediamo una soluzione".

Come consigliere metropolitano con delega alla montagna Maurizio Fabbri ha ricordato come ora vi sia un forte impegno per sviluppare le due linee ferroviarie che interessano le due valli e che tante piccole opere, come la bretella Silla-Prati, sono state finanziate. Un impegno ribadito anche dalla Regione.

"Non c’è una proposta di sinistra o una di destra – spiega l’assessore regionale alla Montagna Igor Taruffi – ma ci sono delle risposte da dare come stiamo facendo con il raddoppio dei binari da Sasso Marconi a Bologna. Il primo punto è quello delle risorse che devono essere messe dal governo. Nel 2006 una petizione chiedeva più di 12mila firme chiedevano di realizzare la bretella Reno-Setta, ma i costi non erano convenienti. Dovremo realizzare l’opera che è più praticabile, finanziabile e prima cantierabile. Questo corrisponde ad oggi all’adeguamento della Porrettana".

Il nuovo interesse per la Bretella nasce dal basso, con alcuni sindaci che sono andati a bussare alle porte del governo.

"Noi ci siamo mossi su questa opera essendo stata inserita nei piani della mobilità della città metropolitana – spiega il vice ministro alle infrastrutture Galeazzo Bignami –. È chiaro che come esecutivo dovremo prendere una decisione, tenendo presente che la Regione ha deciso di non inserirla tra le sue priorità. Io non prendo posizione su una delle due opere, ma se non c’è l’allineamento di tutte le istituzioni dovremo decidere e bisogna ricordare che questo è un governo politico e per questo governo l’uomo è al centro del territorio e lo presidia pur rispettando l’ambiente".

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