NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Molestatore sessuale arrestato, aveva violentato un’altra ragazzina: ora è ai domiciliari

L’episodio a Bologna: l'uomo è lo stesso che a marzo aggredì una 12enne in via San Felice. Ha seguito la vittima da scuola fino a dentro l’ascensore di casa

L'uomo è stato arrestato dai carabinieri e si trova ora agli arresti domiciliari

L'uomo è stato arrestato dai carabinieri e si trova ora agli arresti domiciliari

Bologna, 23 giugno 2025 – Lo ha rifatto. Ha seguito un’altra ragazzina da scuola, fin dentro l'androne di casa. E l’ha aggredita, arrivando ad abusarne sessualmente. Un trentaduenne italiano, lo stesso che a marzo scorso aveva aggredito una dodicenne in via San Felice, è stato arrestato dai carabinieri della stazione Indipendenza, in esecuzione della misura cautelare dei domiciliari disposta dal gip. 

I militari dell’Arma, con la collaborazione della Squadra Mobile della Questura che stava già lavorando sul caso di via San Felice, hanno identificato l’uomo, che ora risponde di violenza sessuale aggravata. La vicenda, avvenuta in zona di piazza XX Settembre, risale allo scorso 4 giugno, quando la madre di una ragazzina di 12 anni era andata dai carabinieri di via Galliera per denunciare la violenza sessuale subita dalla figlia nell’ascensore condominiale.

La testimonianza della ragazzina è stata raccolta durante un’audizione protetta, condotta dal pm, alla presenza di una psicologa, per rendere meno traumatico il ricordo dell’esperienza. In particolare, all’uscita da scuola, la ragazzina si era incamminata verso casa e durante la salita in ascensore per raggiungere il piano ed entrare in casa, era stata bloccata in un angolo da uno sconosciuto, entrato un attimo prima della chiusura delle porte e fuggito alcuni secondi dopo l’apertura, probabilmente perché spaventato dalle urla dell’adolescente, che aveva iniziato a piangere.

Grazie anche al contributo del personale della Squadra Mobile si è giunti alla identificazione dell’autore del gesto, lo stesso dei fatti di via San Felice. Un'aggressione fotocopia, ma ancora più grave perché a marzo l’uomo si era “limitato” ad afferrare la bambina. Ora è ai domiciliari