
Rita Ghedini è la. presidente di Legacoop Bologna
"Dopo 30 anni ritrovarsi a parlare di Passante è più che imbarazzante: è quasi vergognoso". Per Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, riprendere il dibattito sull’allargamento di autostrada e tangenziale "grida vendetta", anche perché "dopo l’avvio del cantiere zero avevamo creduto che l’opera si sarebbe fatta". Un’illusione, almeno fino a oggi, visto che il Passante di Mezzo è in stallo ed è ripartito il rilancio – almeno nella discussione, come raccontato sul nostro giornale – di altri progetti (Nord, Sud, di Sotto e ’banalizzazione’ delle corsie di autostrada e tangenziale).
Stupita che dopo decenni si sia ancora fermi con l’opera?
"No, direi più esasperata... Perché al di là delle posizioni e delle ’coloriture’ di ciascuno, il problema è serissimo, a partire soprattutto dei costi".
Si è calcolato che la congestione di traffico del nodo bolognese abbia un impatto di 1,3 miliardi all’anno...
"Dallo studio di Legacoop Emilia-Romagna fatto dall’équipe del professor Ennio Cascetta tre anni fa, si evinceva che di questi 1,3 miliardi i cittadini pagavano il 30 per cento, mentre un altro 30 cento era a carico dei veicoli professionali a seguito della maggior usura dei mezzi e di maggiori consumi. È chiaro che se moltiplichiamo 1,3 miliardi per questi 30 anni di ritardi, viene fuori una cifra pari a 30 miliardi che dà l’idea di come l’opera si sarebbe strapagata!".
Quindi il fatto che i costi del Passante siano quasi quadruplicati, come ricorda l’ex ministra Paola De Micheli, non è il punto dirimente?
"Diciamo che, se anche non fossero 30 miliardi visto che il livello di congestione del traffico è cambiato negli anni, non fare questa infrastruttura ha un impatto molto importante. E non abbiamo calcolato i costi per la salute e quelli sull’impatto ambientale che sono enormi. Senza contare il tema dell’incidentalità e gli effetti negativi sui tempi di vita che creano seri problemi di welfare, gestione famigliare, rendimento lavorativo con effetti su persone e imprese. Insomma, non fare il Passante significa pagare un prezzo davvero troppo alto".
A questo punto, vedendo che il cantiere zero è stato (per ora) un’illusione, non sarebbe meglio accontentarsi di un intervento meno ambizioso, come l’unificazione delle corsie di tangenziale a autostrada?
"Premetto che quando vidi le reti arancioni che davano il via ai lavori pensai che avremmo avuto dei disagi per i cantieri, ma che avremmo portato a casa il risultato. Invece sta andando diversamente... Per quanto riguarda eventuali altre soluzioni meno invasive, alternative al Passante di Mezzo, non entro nel merito tecnico perché non è il mio mestiere, ma ricordo che la cosiddetta ’banalizzazione’ fu un tema già trattato ed escluso per un motivo semplice: non era sufficiente a rispondere ai problemi del traffico. Del resto, basta passare su tangenziale e autostrada a Bologna per rendersi conto: in certi orari, le corsie sono tutte piene".
Che fare, quindi?
"Forse l’unica soluzione è sperimentare il metodo del Conclave: tutti chiusi in una stanza finché non esce non una decisione – visto che di decisioni se ne sono prese tante, partite, differite, smentite – ma il via libera all’operatività. Il fatto che si sia fermata l’attività dei lavori sul Passante è sconvolgente".
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha detto che se l’opera non si farà chiederà i danni a governo e Autostrade per l’Italia: condivide?
"Affrontare la questione partendo dai risarcimenti lascia intatto il problema: imprese e cittadini vogliono soluzioni al problema del traffico. Al di là dei risarcimenti, saremmo comunque di fronte a una sconfitta".
Il fatto che Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, sia della Lega incide sul Passante, un’opera chiesta da una Regione e da una città di centrosinistra?
"Affrontare il tema in termini di contrasto fra parti politiche non risolve il problema. Mi aspetto che il governo, qualunque esso sia, collabori con tutte le altre istituzioni".