Monopattino, incidente a Bologna. "Travolto, ora rischio la paralisi"

Ad agosto l’episodio, oggi Vincenzo vive su una sedia a rotelle. "E la minorenne che lo guidava non si è più fatta viva". C’è un’indagine

Vincenzo Sturniolo ha 72 anni e adesso rischia di restare su una sedia a rotelle

Vincenzo Sturniolo ha 72 anni e adesso rischia di restare su una sedia a rotelle

Bologna, 21 marzo 2022 - Non c’è più rabbia in Vincenzo, bensì solo rassegnazione e delusione perché "nessuno a Bologna prende in mano seriamente la questione dei monopattini elettrici". Lui, Vincenzo Sturniolo di 72 anni, per colpa di uno di quelli ora rischia di vivere per sempre su una sedia a rotelle. "Sono diventato un disabile – dice dalla sua casa di via Matteotti – costretto su una carrozzina, costretto a essere vestito o portato alle visite solamente con l’ambulanza e ogni viaggio mi costa 70 euro. Sarò operato nei prossimi giorni ma il medico mi ha già detto di non pensare di tornare come prima e di avere un 50% di possibilità di tornare a muovermi autonomamente sulle gambe". Monopattini, l’appello di De Biase. “Casco obbligatorio in monopattino“

Le lancette tornano alle 20.40 del 7 agosto scorso quando in via Del Porto, traversa di via Marconi, Vincenzo viene travolto da un monopattino elettrico con due minorenni a bordo, senza casco e provenienti da un senso contrario. C’è dell’altro: già, perché dopo avergli detto "ci scusi", le due se ne sarebbero andate serenamente senza fornire documenti, se non fosse stato per la bravura di un poliziotto della Stradale in borghese capace di fermarle, per poi passare il testimone alla Polizia locale. "Se con me ci fosse stato un bambino – chiosa – adesso sarebbe morto".

L’ex dipendente delle Ferrovie, in pensione da sei anni, finì in ospedale con il ginocchio destro fratturato: un mese di gesso e la fisioterapia, poi tac e risonanze che, un mese fa, hanno dato il drammatico verdetto visto che la situazione peggiorava. Una piccola massa si era spostata sul midollo spinale cosa che gli ha bloccato entrambi gli arti inferiori. "Ho querelato la ragazza – riprende – ma nè da lei nè dalla sua famiglia è mai arrivata nemmeno una parola di scuse".

Un caso che dovrebbe già essere finito da tempo in Procura minorile anche se Vincenzo non nasconde il pessimismo. "Fino a una settimana fa – aggiunge – l’atto era fermo dai vigili urbani. Il mio dramma adesso è che rischio di non camminare come prima o, peggio, non farlo più". L’amarezza si fa ancora più grande quando parla della "scarsa attenzione" che il Comune riverserebbe sulla sicurezza dei monopattini e degli altri utenti della strada. "Mentre a Firenze il sindaco ha fatto scelte ben precise, a Bologna l’ultima giunta e l’attuale non hanno fatto nulla. E i monopattini possono scorrazzare liberamente ovunque, senza casco, senza regole. E a rimetterci sono persone come il sottoscritto".

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