Monterenzio, alla scoperta dell’Antico Borgo dei Boschi

Tante le attività proposte da Samuela Breveglieri a partire dai laboratori artigianali e didattici per adulti e bambini

La casa padronale in pietra

La casa padronale in pietra

Monterenzio (Bologna), 1 luglio 2018 - L’Antico Borgo dei Boschi rinasce a nuova vita e si propone come attrattiva a 360 gradi per il nostro territorio e non solo. A Bisano di Monterenzio, nascosto fra boschi di faggi dove vivono anche famiglie di lupi, esiste dal 1600 un borgo di casali in pietra a 570 metri di altitudine, circondato da una tenuta di 90 ettari. Un luogo che sembra appartenere alle fiabe e che Samuela Breveglieri sta cercando di salvaguardare e allo stesso tempo di farlo conoscere nella sua autenticità grazie a due associazioni (Le nostre origini e Il Lagotto, entrambe affiliate all’Aics), a vari corsi di formazione, seminari e laboratori didattici per adulti e bambini, con la creazione anche di piccoli laboratori artigianali (come la lavorazione del legname) in parte affidati a persone dei comuni vicini. 

Il borgo
Il borgo

L’azienda agricola, infatti, oltre a offrire percorsi a forte impatto paesaggistico, ha un enorme castagneto secolare, colture di orzo, frumento, farro, erba medica che saranno a disposizione per le lavorazioni durante i laboratori di cucina e per l’alimentazione biologica degli animali. “Abbiamo una ventina di pecore e agnelli – racconta Samuela – protetti da quattro pastori abruzzesi quando sono al pascolo”. Una grande passione di questa donna dall’aspetto minuto ma dall’energia vulcanica è stato il Lagotto romagnolo, cane da tartufi, che ha allevato (e alleva) con professionalità e amore da trent’anni. E sempre in tema di cani, l’Antico Borgo dei Boschi propone pure un’area con box recintati per ospitare gli amici a quattro zampe, una sorta di albergo nel verde per chi ne necessita.

Samuela Breveglieri
Samuela Breveglieri

La casa padronale di questo complesso di edifici secolari è stata restaurata senza tralasciare l’aspetto di un’altra epoca: ora è pronta come bed&breakfast e, in un prossimo futuro, come agriturismo. Un’aria antica che si respira nelle 4 camere a disposizione degli ospiti, alcune delle quali con il catino dell’acqua per lavarsi alla mattina proprio come si faceva una volta. E in questo borgo non poteva mancare una chiesetta che può essere usata anche in occasione di matrimoni e cerimonie.

Ma quella che la fa da padrona è la natura tanto che sono presenti diverse postazioni per osservare e fotografare gli animali selvatici dell’Appennino. Nelle vicinanze c’è anche un laghetto dove si può pescare. La tenuta è all’interno di una vasta area destinata in parte alla caccia (l’azienda faunistico venatoria Le Lagune): nata molti anni fa per contenere il numero di alcune specie come cinghiali e caprioli in costante aumento. “Stiamo organizzando seminari informativi sugli animali selvatici autoctoni e sulla reale emergenza della presenza dei cinghiali che determina i prelievi dei capi”, sottolinea Breveglieri che, animalista convinta, per la necessità di preservare il territorio si è ritrovata così a gestire anche un’azienda faunistica (per informazioni: 3477520000 e www.anticoborgodeiboschi.it).

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