Monterenzio ha paura Dieci frane in poche ore Ancora frazioni isolate

La slavina che ha colpito la provinciale 7 ha devastato pure un concessionario di auto "Temiamo che la montagna possa muoversi ancora. Ma ora rimbocchiamoci le maniche".

Monterenzio ha paura  Dieci frane in poche ore  Ancora frazioni isolate

Monterenzio ha paura Dieci frane in poche ore Ancora frazioni isolate

di Zoe Pederzini

Dieci frane. Dieci voragini che si sono staccate dalla montagna hanno spaccato il centro di Monterenzio in due, occludendo, in vari tratti, anche la sp7 Idice che attraversa l’area collegando San Lazzaro alla montagna appenninica. Se le piogge del 2 maggio avevano provato i costoni delle montagne, oltre al corso dell’Idice, le piogge di questi giorni lo hanno devastato disseminando le strade di fango, detriti, rami, acqua e portandosi dietro effetti personali, cartelli stradali e persino alcune macchine. Rispetto ai giorni precedenti, ieri la strada per arrivare almeno fino al Comune era percorribile, pur con un difficoltoso slalom lungo la carreggiata della provinciale 7 ristrettasi fra la parete rocciosa smottata da un lato e l’Idice dall’altro.

E se era questa la bellezza di Monterenzio, cioè essere abbracciata dal fiume e dalla montagna, in questi giorni difficili ne è diventata il tallone d’Achille: la montagna ha ceduto da più lati e l’Idice, che ha raggiunto il livello di case e strada, ha fatto paura e forse la farà ancora a lungo. Non c’è un momento in cui non si senta quello stridente e agghiacciante tintinnio di rocce destinate poco dopo, da qualche parete, a staccarsi.

A fare davvero paura, anche ieri, dopo alcuni giorni dal suo distaccamento, è la slavina che, la notte tra martedì e mercoledì, si è staccata a due passi dal Comune. A essere colpiti gli edifici della Pubblica Assistenza, una carrozzeria e Autoimmagine, il negozio di auto usate del paese. "Noi non sappiamo cosa succederà, nè se la montagna dietro di noi si muoverà ancora, ma possiamo solo ringraziare che nessuno sia rimasto ferito, rimboccarci le maniche, sistemare" raccontano alcuni volontari. E a rimboccarsi le maniche, in paese, sono davvero tanti: sia chi ha subito danni in prima persona per colpa delle frane, ma anche chi ha deciso di dare una mano. Non c’è portone a Monterenzio da cui non esca un cittadino, giovane o anziano che sia, con stivale di gomma, scopa o pala alla mano: "Dobbiamo andare ad aiutare".

"La solidarietà ricevuta dai concittadini, dagli amici è enorme – raccontano dal concessionario Autoimmagine, tra i più colpiti dalla frana, prima di ripercorrere gli strazianti secondi in cui una frana ha distrutto tutto –. Era sera. Il boato lo hanno sentito anche nelle frazioni più lontane dal paese. L’acqua ha iniziato a scendere dall’alto come un torrente, portandosi dietro sassi e fango. La potenza di questa slavina è stata tale che ha rotto prima le finestre che si trovano nel retro invadendo i locali di acqua. Questa ha, poi, rotto con violenza tutte le vetrate antistanti il negozio e, come una cascata, si è buttata nell’Idice, qui davanti". Alcune frazioni del Comune rimangono ancora isolate a causa dell’impercorribilità della provinciale dopo lo svincolo per la piscina. La Futa invece riapre questa mattina. Dalle 6 alle 22 tutti i giorni con i tecnici dell’Anas che presidieranno.

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