Morandi o non Morandi? Il giallo del quadro 'misterioso'

Acquistato da un collezionista in una bancarella per 5 euro. Pulendolo è saltata fuori la firma.

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di Franco Basile

La storia comincia con il ritrovamento di una tela di Giorgio Morandi. Al centro della vicenda un appassionato d’arte che si imbatte in una natura morta degli anni Quaranta. Opera autentica o falsa, l’interrogativo è d’obbligo anche se a lui, al momento, la questione dal punto di vista scientifico interessava poco. Gli piaceva l’opera e basta, che peraltro non presentava la firma dell’autore. I lati che maggiormente lo colpiscono sono l’essenzialità dei tratti e il senso del colore che pare tener conto solo del silenzio. Due gli oggetti effigiati, una caffettiera e una bottiglia, soggetti più volte ripresi in altri elaborati dello stesso periodo e apparsi nel catalogo generale dei dipinti dello stesso pittore bolognese.

La ’scoperta’ risale a qualche tempo fa, ma solo recentemente sono stati avviati accertamenti critici e ricerche sui materiali impiegati nell’estensione della campitura. Le indagini sono cominciate dopo l’affioramento della firma. Nel ripulire il bordo della cornice con uno straccio bagnato è emerso il nome dell’artista, che era stato ricoperto da uno strato di tempera.

Ogni seconda domenica, come vuole tradizione, è giorno di mercato a Stellata con gente proveniente da tutte le parti. A poca distanza da Bondeno, nel Ferrarese, l’antico borgo vive una giornata speciale quando le bancarelle piantano le tende trasformando vicoli e slarghi in depositi di scambi e contrattazioni. Un centinaio gli abitanti del posto, trecento i venditori provenienti anche dal Veneto e dalla Lombardia. Merce di ogni genere, dai vasi alle lampadine, dai libri ai salumi, dalle radio ai dipinti, dalle biciclette alle bottiglie vuote.

Era di giugno, l’estate stava facendo sul serio, l’appassionato d’arte, un habitué delle bancarelle, si stava avviando ai margini del mercato dove aveva lasciato l’auto, in pratica sull’argine del Po. Proprio in una delle ultime bancarelle ha finito per individuare la natura morta, posata a terra assieme ad altre tele raffiguranti paesaggi, figure femminili e fiori dal livello non proprio eccelso.

Il ricordo della giornata è un po’ confuso nella mente del collezionista. Chiara invece la visione di chi gli ha venduto il quadro: una donna di cui, però, si sono perse le tracce. Il collezionista ricorda che la venditrice gli aveva proposto un paesaggio, e che si era meravigliata quando lui aveva scelto la natura morta, dipinto ottenuto poi per 5 euro. Un’inezia, non c’è bisogno di dirlo, soprattutto in rapporto al valore delle opere di Morandi che possono variare dal mezzo milione al milione e mezzo di euro.

Si tratta comunque di stabilire l’attendibilità dell’opera, se si tratta di un lavoro realmente eseguito da Morandi o se è un falso. Molti dubbi dovrebbe chiarirli la squadra diagnostica alla quale sono affidate le ricerche. Ritrovamenti siffatti finiscono per tingere di giallo tante storie. Anche in questo caso c’è da sbizzarrirsi con indagini, facendo supposizioni, fantasie e, perché no, con illusioni suffragate dalla speranza di chissà quale scoperta.

La storia del ritrovamento di Stellata è cominciata l’estate di tre anni fa. Una vicenda che, soprattutto con l’affioramento della firma di Morandi ha finito per creare interesse storico-artistico, nonché un’aura di mistero, tale da farne un intreccio tra narrazione e suspense artistica. Un thriller? Gli elementi ci sono tutti: dalla scomparsa della venditrice agli enigmi della provenienza del dipinto. Come e da dove è finita la natura morta trovata a Stellata? Secondo le prime analisi, firma e segno pittorico risultano coevi, in sostanza il quadro sarebbe stato eseguito agli inizi degli anni Quaranta, ai tempi della guerra, quando la maggior parte della gente pensava più alle bombe che all’arte. Improbabile inoltre l’idea di falsificare opere di un Morandi non all’apice della notorietà. Non resta che attendere il risultato degli esami chimici. Tutto è aperto.

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