Addio al duca Morando Bevilacqua

Lunedì mattina il funerale di Gaia Giorgetti

Bologna, il marchese Morando Bevilacqua Ariosti duca di Tornano

Bologna, il marchese Morando Bevilacqua Ariosti duca di Tornano

Bologna, 20 luglio 2014 - Quasi una figura ottocentesca, con i tratti inconfondibili di uno dei casati più antichi di Bologna. Con il marchese Morando Bevilacqua Ariosti duca di Tornano, la città perde non solo uno dei discendenti della sua antica nobilità storica, ma anche un uomo eclettico, curioso, assetato di sapere. Una memoria di ferro, esercitata fin da bambino con le continue letture e, da grande, anche con il bridge, del quale era appassionato, capace di ripassare a mente ogni mossa giocata quando rincasava dopo le partite serali.

Morando Bevilacqua, fratello di Ippolito e di Antonella, aveva 69 anni ed era ammalato da tempo. Lascia i due figli gemelli, Ludovica e Francesco, oggi trentenni. Una famiglia unitissima, salda nei legami e ancorata alle tradizioni. Dopo la morte della moglie Chiara, una decina di anni fa, aveva seguito personalmente l’educazione dei figli, che oggi amministreranno il patrimonio dell’antica famiglia, come aveva sempre fatto lui. Era un uomo schivo e riservato, non amava la mondanità, anche se riceveva volentieri gli amici a casa, nel meraviglioso Palazzo Bevilacqua in via D’Azeglio, uno degli edifici più belli di Bologna, dove il marchese occupava il piano nobbile.

Palazzo Bevilacqua fu sede del Concilio di Trento, nella seconda metà del ’500, portando Bologna al centro dell’Europa, con la presenza in città di papa Paolo III e dei grandi porporati dell’epoca, tra i quali l’influente cardinale Gabriele Paleotti, vescovo di Bologna. Il duca Bevilacqua era stato presidente del circolo del domino, antico circolo blasonato di via Castiglione, guidato con grande passione dal 1999 fino al 2001.

Non amava apparire, ma studiare.

La sua passione per la geografia l’aveva portato ad aprire un’agenzia di viaggi in via Farini. Sapeva tutto, ogni rotta aerea, e conosceva ogni luogo della cartina geografica, i suoi usi, i costumi, l’economia. Adorava la campagna e si ritirava spesso nel suo eremo, Villa Moglio, che apparteneva al padre Cesare, a Borgonuovo, vicino a Sasso Marconi. I funerali si terranno domani alle 11, nella Basilica di San Domenico.

Gaia Giorgetti

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro