Morso da vipera Trovare l’antidoto è stata un’odissea

L’uomo trasferito da Loiano a Bologna: sta bene. Il siero è disponibile solo all’ospedale di Ferrara

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Morso da una vipera in Appennino, a circa dieci chilometri da Loiano, un paziente è stato salvato dall’antidoto arrivato dal centro regionale di Ferrara e somministrato al Sant’Orsola.

"Mercoledì scorso siamo andati poco dopo le 23 al Pronto soccorso di Loiano e mio marito, di 73 anni, anche se era trascorsa meno di mezz’ora dal morso, aveva già la mano gonfia e dolore al braccio. Ma lì ci comunicano – precisa la moglie – che sono sprovvisti del siero anti-vipera, disponibile solo all’ospedale di Ferrara e così intanto mio marito viene trasferito in ambulanza al Sant’Orsola dove entra in codice rosso e viene messo in reparto intensivo in attesa del siero da Ferrara che arriva al Pronto soccorso circa alle 3 di notte". Un’avventura conclusa in modo positivo e nel primo pomeriggio di venerdì il paziente è stato dimesso. "Per fortuna mio marito non ha avuto complicazioni e ringraziamo tutto il personale sanitario che si è prodigato, ha avuto le prime cure già al Pronto soccorso di Loiano. Ma ora mi chiedo – sottolinea la donna – come mai un Pronto intervento di montagna non abbia un siero antiveleno e non venga nemmeno tenuto di scorta in alcun ospedale della nostra provincia".

Dal Sant’Orsola osservano che "l’uso di siero antiofidico, l’antidoto con prevista disponibilità entro 6 ore dalla richiesta, è indicato solo nel 10-20% dei pazienti morsi, che presentino manifestazioni cliniche particolarmente gravi. Il siero antivipera inoltre non sostituisce, ma eventualmente è complementare al trattamento" e "nei rari casi in cui è necessario utilizzarlo, ciò può avvenire solo in ospedale sia per la sua somministrazione esclusivamente endovenosa sia per l’alto rischio di reazioni anafilattiche per cui è opportuno un attento e continuo monitoraggio del paziente". Nel momento in cui è stata "stabilita la necessità di somministrazione del siero, il Centro di Ferrara lo ha prontamente recapitato al Sant’Orsola. Il paziente – evidenzia il Policlinico –, curato secondo i migliori protocolli previsti in queste eventualità in tutte le fasi della sua vicenda, ora sta bene ed è stato già dimesso in buone condizioni di salute".

L’Ausl precisa che "oramai da anni, in emergenza non esiste alcuna indicazione all’utilizzo del siero antivipera. Esso, infatti, in esclusiva dotazione del centro di riferimento regionale antidoti dell’ospedale di Cona- Ferrara, va rigorosamente somministrato in un setting intensivo". Il paziente "aveva i parametri vitali nella norma e presentava esclusivamente edema della mano, nel punto del morso della vipera. Alle 23.22 l’ospedale di Loiano ha predisposto il trasporto con accompagnamento medico presso l’hub di riferimento territoriale – il Policlinico di Sant’Orsola – previo accordo con il medico di guardia di Pronto soccorso". Per l’Ausl, "se il cittadino avesse chiamato il 118 sarebbe stato trasferito direttamente nel presidio ospedaliero più appropriato".

Donatella Barbetta

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