Bologna, 14 ottobre 2023 – Un fascicolo conoscitivo. Senza ancora ipotesi di reato, né indagati. È stato aperto in Procura, per fare luce sulla morte di Vincent Plicchi, l’influencer che si è tolto la vita mentre era in diretta su TikTok. Giovedì in Certosa il papà Matteo, con la sua compagna e i fratellini minori di Vincent hanno salutato il ragazzo per l’ultima volta, assieme a tantissimi amici che avevano conosciuto, davvero, oltre la patina dei social, lo splendido ragazzo che era Vincent.
Che prima di morire ha lasciato un biglietto a chi gli voleva bene. Al suo papà. Raccontando il dolore degli ultimi giorni. Raccomandandogli di prendersi cura del suo gatto, protagonista di tanti video, che tanto amava. Un testo confluito nelle due informative che i carabinieri della compagnia Bologna Centro hanno già prodotto in Procura, dopo aver ascoltato i famigliari del ragazzo e alcuni conoscenti. L’inizio di un lavoro complesso, che prevede anche l’analisi del pc e del telefono di Vincent, teso a chiarire le eventuali responsabilità intorno alla morte del ventitreenne. Responsabilità che, per il legale della famiglia Plicchi, Daniele Benfenati, sono già ben definite. "Credo che sulla morte di Vincent siano disponibili online, pubblicamente, tutte le prove idonee a dimostrare il reale accaduto", spiega il legale. Che precisa: "C’è stata una premeditazione, è stato architettato un progetto da parte di queste due persone, di questo ragazzo turco con la sua fidanzata, finalizzato a portare una pioggia di accuse mediatiche ingiuste e false nei confronti di Vincent".
Accuse terribili ed infamanti: "Si parla di adescamento, piuttosto che di pedofilia. Lo ripeto: accuse infondate, ma soprattutto false, che hanno indotto Vincent a questo gesto. Lo hanno portato a compiere un gesto estremo, inconsulto, ma al tempo stesso meditato da lui. Perché immagino la disperazione di questo ragazzo nel momento in cui è arrivato anche solo a valutare un’ipotesi di questo genere".
E l’avvocato Benfenati è pronto a ipotizzare anche quale possa essere il reato di cui queste persone possono rispondere: "C’è un reato nel nostro ordinamento che prevede l’istigazione al suicidio – dice –. Starà alla Procura della Repubblica, con i mezzi già a sua disposizione, o con i mezzi ulteriori che vorrà utilizzare, le indagini che vorrà svolgere e le prove che vorrà raccogliere, determinare se si possa considerare integrata tale condotta delittuosa".
Sulla tragedia è intervenuto ieri anche TikTok, tramite un portavoce: "Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia in questo momento di enorme dolore – si legge in una nota – . Non appena abbiamo rilevato l’accaduto, abbiamo interrotto la live, chiuso l’account, e contattato le autorità locali mettendoci a disposizione".
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