REDAZIONE BOLOGNA

Morti sul lavoro, la storia di Carlo Soricelli in un film

L’artista tiene da 17 anni un Osservatorio indipendente che conta le vittime. Raccolta fondi per le riprese.

Morti sul lavoro, la storia di Carlo Soricelli in un film

L’artista tiene da 17 anni un Osservatorio indipendente che conta le vittime. Raccolta fondi per le riprese.

L’Osservatorio indipendente dei morti sul lavoro di Bologna (http://cadutisullavoro.blogspot.it) diventa un film documentario. E per protagonista principale avrà Carlo Soricelli (nella foto), l’artista ex metalmeccanico di Casalecchio, creatore e curatore dello stesso Osservatorio, che da 17 anni giorno dopo giorno fa la conta di tutte le persone che muoiono sul proprio posto di lavoro. Sia che siano impiegati in fabbrica o in un ufficio pubblico, sia che lavorino nei campi o sulle bici dei rider. "Io conto i morti", sarà il titolo di questo film che, con la regia di Gianluca Marcon, sarà realizzato con un crowdfounding on line. Lanciato qualche giorno fa, il crowdfounding ha l’obiettivo di raccogliere 20mila euro in 300 giorni. A chi verserà 20 euro arriverà un ringraziamento personale di Soricelli. Chi contribuirà con 50 euro sarà ricordato nei titoli di coda. Invito esclusivo alla prima proiezione ufficiale a chi offrirà 100 euro, mentre chi ne verserà 250 potrà organizzare una proiezione speciale. Infine, i sostenitori con mille euro saranno citati come produttori esecutivi.

"Finalmente ci siamo – rivela Soricelli – sono almeno dieci anni che Marcon mi parla di questo film. Si darà voce alle storie di tanti lavoratori morti sul proprio posto di lavoro. Come ho fatto di recente con la mostra a Palazzo D’Accursio a Bologna e come farò con la mostra che dal 19 dicembre prossimo e fino al 31 gennaio 2025 si terrà nelle sale della Fondazione Carisbo in via Farini 15 a Bologna". Creato da Soricelli nel 2008, all’indomani della tragedia della Thyssen Krupp di Torino, l’Osservatorio indipendente dei morti sul lavoro di Bologna ha l’obiettivo di contare le morti reali: "E non solo quelle ufficiali degli assicurati Inail".

Nicodemo Mele