Morto in A1 a Castelfranco. Prima il malore, poi la caduta dal tir

Giallo in A1, non è stata la ferita alla testa a uccidere Scalea. Le prime verità sulla morte del vigilante

POLIZIA Gli agenti nell’area di sosta (FotoFiocchi)

POLIZIA Gli agenti nell’area di sosta (FotoFiocchi)

Modena, 15 maggio 2019 - Prima il malore, poi la caduta. È stata effettuata lunedì l’autopsia sul corpo di Angelo Gabriele Scalea, la guardia giurata di 51 anni trovata morta nell’area di sosta della A1, all’altezza di Castelfranco, la notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana. Dalle prime risultanze pare che l’uomo, che abitava in via Po, zona Savena, assieme a due coinquilini, sia deceduto a seguito di un arresto cardio circolatorio: dunque non sarebbe stata quella lesione rinvenuta dietro la nuca a provocarne la morte.

La tac, infatti, già aveva escluso fratture al cranio e, dopo l’esame autoptico, si è potuto constatare come la ferita alla testa risulti superficiale o comunque non così profonda da giustificare la morte del cinquantunenne. Le circostanze della morte di Scalea restano comunque poco chiare. Il corpo è stato rinvenuto in un’area di transito dei tir tanto che è stato un camionista a trovare il cadavere e dare l’allarme.

Secondo la Procura di Modena, che coordina le indagini della Squadra mobile, è indubbio che al momento del decesso ci fosse qualcuno insieme alla vittima. L’ipotesi è che Scalea sia caduto, a seguito del malore, dalla cabina di un camion o che comunque cadendo a terra abbia impattato contro una parte del mezzo. La persona presente in quel momento – Scalea sarebbe stato notato in compagnia con un altro uomo col quale avrebbe avuto un diverbio – potrebbe poi essersi allontanata temendo appunto ripercussioni. La polizia, che sta analizzando i video ripresi quella notte dalle telecamere di Autostrade, sta cercando questa persona, probabilmente un camionista. Il fascicolo era stato aperto per omicidio volontario e per il momento resta tale, ma si fanno strada ora ipotesi alternative, compresa quella del decesso per un malore.

Scalea, persona molto riservata, lavorava come vigilante da Vuitton in Galleria Cavour e all’Esselunga di via Guelfa. La sua morte ha lasciato sgomenti i vicini di casa e i colleghi, che lo ricordano come una persona simpatica e sempre cordiale.

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