All’epoca di internet e dei selfie, in un mondo sommerso di immagini usa e getta, c’è ancora qualcuno che investe tempo nell’osservazione. E nel disegno dal vivo. Si tratta degli Urban Sketchers, gruppi di persone che si danno appuntamento per sketchare, realizzando dei disegni della nostra città. Infatti, li potete incontrare di mattina in piazza San Francesco, a ritrarre uno dei più bei angoli di Bologna. O a Villa Spada, per riprodurre un parco particolarmente amato. Ideato anni fa a Seattle dal giornalista Gabi Campanario, il movimento degli Urban Sketchers si è diffuso nel mondo con piccoli gruppi di appassionati. L’obiettivo: intrappolare su un foglio di carta, un taccuino o un quaderno, le emozioni, l’ambiente, le persone. Il tutto, rigorosamente dal vivo. Le tecniche adottate sono libere: si può disegnare con acquerelli, matite o biro. Ma le regole non mancano, spiega Iolanda Blesias, che da Barcellona si è trasferita in città e ora è una degli organizzatori del gruppo di Urban Sketchers a Bologna. Proprio la Blesias è ospite della puntata di oggi de Il Resto di Bologna, il podcast del Carlino, ascoltabile sul nostro sito e sulle principali piattaforme audio. "Seguiamo otto regole – spiega la Blesias –. Tra queste, dobbiamo disegnare ciò che stiamo vedendo in quel momento, quindi sul posto e dal vivo, non copiando foto o immagini; raccontare i luoghi che visitiamo in quel momento, come fosse un reel (un piccolo video, ndr) sui social, restando fedele alla scena. Possiamo utilizzare qualsiasi strumento, anche il tovagliolo della caffetteria. Ancora: condividiamo i nostri disegni on line, è qualcosa che non rimane solo per me, ma se andate su Instagram o Facebook potete vederli anche voi. Insomma, mostriamo il mondo, un disegno alla volta".  I turisti e i bambini "si fermano spesso o commentano – continua la Blesias –, e questo rende quel momento una esperienza. Da qualche gruppo di turisti siamo stati identificati come sketchers e ci è stato chiesto se potevano unirsi", ottenendo così un ricordo della vacanza. Importante è la valorizzazione dello sguardo personale: "La magia dell’arte è questa: nonostante guardiamo la stessa cosa, non avremo mai lo stesso disegno. Ognuno ci mette il proprio stile, la propria passione, l’originalità. Questa condivisione credo sia quello che rende questa esperienza interessante". Con l’inverno, gli Sketchers sono andati nei musei e per il futuro c’è l‘idea di fare una maratona cittadina, "una giornata a disegnare tra mercati e monumenti".  Andrea Bonzi

Cronaca

All’epoca di internet e dei selfie, in un mondo sommerso di immagini usa e getta, c’è ancora qualcuno che investe tempo nell’osservazione. E nel disegno dal vivo. Si tratta degli Urban Sketchers, gruppi di persone che si danno appuntamento per sketchare, realizzando dei disegni della nostra città. Infatti, li potete incontrare di mattina in piazza San Francesco, a ritrarre uno dei più bei angoli di Bologna. O a Villa Spada, per riprodurre un parco particolarmente amato. Ideato anni fa a Seattle dal giornalista Gabi Campanario, il movimento degli Urban Sketchers si è diffuso nel mondo con piccoli gruppi di appassionati. L’obiettivo: intrappolare su un foglio di carta, un taccuino o un quaderno, le emozioni, l’ambiente, le persone. Il tutto, rigorosamente dal vivo.
Le tecniche adottate sono libere: si può disegnare con acquerelli, matite o biro. Ma le regole non mancano, spiega Iolanda Blesias, che da Barcellona si è trasferita in città e ora è una degli organizzatori del gruppo di Urban Sketchers a Bologna. Proprio la Blesias è ospite della puntata di oggi de Il Resto di Bologna, il podcast del Carlino, ascoltabile sul nostro sito e sulle principali piattaforme audio.
"Seguiamo otto regole – spiega la Blesias –. Tra queste, dobbiamo disegnare ciò che stiamo vedendo in quel momento, quindi sul posto e dal vivo, non copiando foto o immagini; raccontare i luoghi che visitiamo in quel momento, come fosse un reel (un piccolo video, ndr) sui social, restando fedele alla scena. Possiamo utilizzare qualsiasi strumento, anche il tovagliolo della caffetteria. Ancora: condividiamo i nostri disegni on line, è qualcosa che non rimane solo per me, ma se andate su Instagram o Facebook potete vederli anche voi. Insomma, mostriamo il mondo, un disegno alla volta". 
I turisti e i bambini "si fermano spesso o commentano – continua la Blesias –, e questo rende quel momento una esperienza. Da qualche gruppo di turisti siamo stati identificati come sketchers e ci è stato chiesto se potevano unirsi", ottenendo così un ricordo della vacanza. Importante è la valorizzazione dello sguardo personale: "La magia dell’arte è questa: nonostante guardiamo la stessa cosa, non avremo mai lo stesso disegno. Ognuno ci mette il proprio stile, la propria passione, l’originalità. Questa condivisione credo sia quello che rende questa esperienza interessante". Con l’inverno, gli Sketchers sono andati nei musei e per il futuro c’è l‘idea di fare una maratona cittadina, "una giornata a disegnare tra mercati e monumenti". 
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