Movida selvaggia Bologna, 'fotosegnalazioni' già da Capodanno. Pressing su Lepore

La conferma dal comandante della Municipale in risposta a un’interrogazione di Fratelli d’Italia. Il capogruppo Sassone: "Bene la prevenzione delle forze dell’ordine, ma il Comune agisca davvero"

Un frame del video di una delle risse avvenute in via Zamboni

Un frame del video di una delle risse avvenute in via Zamboni

Bologna, 23 febbraio 2022 - L’identificazione di ragazzi e ragazze nelle zone calde della movida è partita già da Capodanno, cioè quasi due mesi fa. Lo dimostra un’interrogazione di Fratelli d’Italia datata 4 gennaio dalla quale emerge che il ’modus operandi’ delle forze dell’ordine di fotografare i documenti dei giovani nelle zone calde della città fosse iniziata ben prima di un mese fa, come riferito nei giorni scorsi.

Francesco Sassone, capogruppo di FdI, infatti, era stato contattato da alcuni giovani sottoposti a controlli da parte di agenti di polizia proprio nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio. Da qui, la richiesta di chiarimenti con un’interrogazione in Comune. La risposta della polizia locale, firmata dal comandante Romano Mignani, è arrivata il 28 gennaio. E conferma i controlli di Capodanno: "Un’attività di controllo disposta ed attuata dalla polizia di Stato che si è avvalsa, in tale frangente, della collaborazione di alcuni agenti di questo Corpo".

Mignani, poi, specifica che "l’operatore in abiti civili che ha effettuato le fotografie dei documenti identificativi è appartenente alla polizia di Stato e che tale autorità è in esclusivo possesso delle relative immagini". Considerando la delicatezza del tema, la polemica potrebbe rischiare di riaccendersi. Dopo l’incontro tra il questore Fusiello e i sei consiglieri di sinistra (la dem Meri De Martino, la sardina Mattia Santori, i due eletti di Coalizione Civica Detjon Begaj e Simona Larghetti e i due consiglieri della lista Lepore Giacomo Tarsitano e Siid Negash), infatti, la questione pareva essersi un po’ raffreddata. Un raffreddamento su cui ha picchiato duro Potere al Popolo che ha definito la "sinistra di maggioranza ipocrita" visto che, "richiamata all’ordine dal sindaco e convocata dal questore, abbassa subito i toni". E la stessa Libera Bologna non è rimasta in silenzio, chiedendosi su Facebook "quanto quella che, da fuori, altro non sembra che una criminalizzazione di ragazze e ragazzi possa aiutare a prevenire episodi di violenza e “malamovida”".  

L’identificazione preventiva messa in campo dalle forze dell’ordine, resta, invece, per Sassone (FdI) "uno strumento utile" ma viene chiesto un cambio di rotta da parte del Comune dopo "i fatti di cronaca di risse ed accoltellamenti degli ultimi tempi". Per Sassone, oltre alla fase di prevenzione, "deve fare seguito anche una tolleranza zero per chi infrange la legge e una stretta sulla possibilità di bere alcol per strada. Per questo, serve che anche il Comune faccia la sua parte e non, come accade ora, scarichi tutto sulle sole forze dell’ordine oppure le critichi come hanno fatto alcuni consiglieri di maggioranza". Da qui, punge, "non possono essere 10 street tutor o dei bicchieri in policarbonato la soluzione ad una problema che si trascina da anni".  

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