Ecco le foto dell'artista multato in piazza, via al crowdfunding per raccogliere 400 euro

È la storia di Michele Lupo, in arte Buskerwolf, artista di strada riminese 26enne. “Se ognuno di noi mettesse 1 euro...” FOTO

Michele Lupo in arte Buskerwolf

Michele Lupo in arte Buskerwolf

Bologna, 2 novembre 2015 - Costretto a pagare 400 euro di multa per aver suonato in piazza Maggiore. È la storia di Michele Lupo, in arte Buskerwolf, (FOTO) artista di strada riminese 26enne che gira il mondo con la sua chitarra acustica e un amplificatore. Da Salerno al sagrato di Notre Dame a Parigi, dal mare delle isole Canarie a 2 mila metri d’altezza, “ho suonato ovunque - racconta -: spesso mi è capitato che mi abbiano chiesto di andarmene ma mai mi avevano fatto la multa”. Mai fino a sabato, quando alle 20.30 mentre stava suonando in mezzo al crescentone sono arrivati tre vigili per chiedergli inizialmente di staccare l’amplificatore.

Lo prevede il regolamento comunale acustico ma, continua Michele, “suonare senza amplificatore significa non far sentire nulla al pubblico, che nel frattempo si era radunato in un centinaio di persone per ascoltarmi”. Una volta spiegato ai vigili, Michele racconta di aver comunque iniziato a smontare tutto per andarsene. “Loro mi hanno chiesto i documenti - prosegue il musicista -. Glieli ho dati e mentre smontavo tutto mi hanno detto che erano costretti a sequestrarmi gli strumenti e a farmi un verbale. Alla fine gli strumenti me li hanno lasciati, ma mi hanno fatto una multa di 400 euro”. Un gesto non necessario, secondo l’artista, che in quel momento era pronto ad andarsene.

“È una questione di umanità e buonsenso: non credo di meritarmi questo. Non sono uno che fa casino: questa è la mia passione la mia vita, e ho tante persone che mi seguono”, spiega. Uno sfogo che affida anche a un lungo post sulla sua pagina Facebook, che scatena centinaia di commenti di sostegno e solidarietà da parte dei fan. “Hai un pubblico che ti apprezza e vuole avere il diritto di ascoltarti liberamente, dal vivo, in piazza”, gli scrivono. Qualcuno gli consiglia di appellarsi.

Altri ricordano Beppe Maniglia, anche lui multato circa un mese fa. E scatta la proposta di crowdfunding per pagargli la multa: “Se ognuno di noi mettesse 1 euro - scrivono- sarebbe un bel segnale, sarebbe cone dire noi siamo con lui”. “Non so cosa farò - replica lui -. Di sicuro non smetterò di suonare. Ma Bologna ha bisogno di regolamentare gli artisti di strada: vige l’anarchia e dire semplicemente che non si possono usare gli amplificatori condanna gli artisti a essere considerati dei mendicanti e la città al degrado”.

 

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