Munizioni da guerra e pistole Tre stranieri nei guai alla Barca

Arrestati un montenegrino e un romeno; denunciato pure il padre del primo . In casa polvere da sparo e armi

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Munizioni da guerra, una pistola ad aria compressa modificata per diventare un’arma letale a tutti gli effetti e poi caricatori per mitragliatrici e polvere da sparo. Sono finiti nei guai due montenegrini e un romeno, scoperti dagli agenti della Squadra mobile in possesso di tutti questi strumenti.

Qualche giorno fa è arrivata alla polizia la segnalazione di giri sospetti nella casa della famiglia di origini montenegrine, in zona Barca, e di un romeno che era stato visto frequentarla. È scattata la perquisizione e gli agenti hanno trovato bossoli per cartucce calibro 9 x 19 millimetri riportanti il simbolo Nato, già utilizzati e da considerarsi a tutti gli effetti munizionamento da guerra; un contenitore in plastica contenente polvere di colore nero, poi rivelatasi polvere da sparo, per 129 grammi; e 47 cartucce per pistola, complete di innesco, bossolo e ogiva, di fattura artigianale, da considerarsi munizioni complete per armi da sparo. Perciò è finito in manette Ahmed Gjemshiti , 21 nato a Bologna, pregiudicato per reati contro la persona. Con lui è stato arrestato Pavel Tatar, 27 anni, romeno, trovato in possesso di una pistola Glock 17 originariamente ad aria compressa, ma modificata con una canna in acciaio per renderla idonea a sparare il calibro 9 corto. Infine è stato denunciato il familiare del 21enne, B. G., di 49 anni, trovato in possesso di due

caricatori per pistola mitragliatrice, e un caricatore bifilare curvo, compatibile con mitragliatori AK47.

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