Mustafà, la mamma commossa: "Da Budrio riparte la speranza"

Il bimbo siriano nato senza arti è arrivato nel centro bolognese per iniziare il percorso di cura

Budrio (Bologna), 9 settembre 2022 - Zeynep , la mamma del piccolo Mustafa, non trattiene le lacrime. Nascondere le emozioni, in un momento come questo, è impossibile. L’interprete che l’accompagna, questa volta, si ritrova a occupare un ruolo essenziale: riuscire a tradurre tutta la felicità e la gratitudine di Zeynep.

Il piccolo Mustafà con lo skateboard e a destra con papà e mamma
Il piccolo Mustafà con lo skateboard e a destra con papà e mamma

Benvenuta a Budrio, Zeynep. Come si sente?

"Sono, anzi, siamo felici. Oggi, essere qui a Budrio, vuol dire finalmente aver raggiunto un obiettivo che stavamo aspettando da tanto tempo. RIparte la speranza. La mia contentezza e quella di tutta la nostra famiglia è incontenibile. Ma soprattutto siamo entusiasti che Mustafa possa iniziare le terapie di riabilitazione a partire già dai prossimi giorni".

Il Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione) farà di tutto per facilitare il vostro inserimento.

"Sì, non ci stancheremo mai di ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato finora e che, tuttora, ci stanno assistendo".

L’obiettivo del Sai, infatti, è anche quello di ’normalizzare’ le vostre vite partendo proprio dal mettere a disposizione per voi un appartamento del progetto dedicato a profughi con vulnerabilità.

"Sì, qui abbiamo e stiamo trovando una bella accoglienza sotto ogni punto di vista. In famiglia siamo in cinque e la casa che è stata messa a disposizione per noi è davvero molto grande, spaziosa e molto luminosa. Ci piace tanto e, soprattutto, ci permette di vivere con serenità in uno spazio più che sufficiente".

Adesso i suoi bambini inizieranno anche l’inserimento scolastico. Mentre per lei e suo marito è previsto l’insegnamento della lingua italiana e l’avviamento ad una professione .

"Sì, questa è stata una bellissima notizia. E io e mio marito siamo molto felici che i nostri bambini potranno frequentare la scuola assieme a tutti gli altri studenti".

Gli orrori della guerra, purtroppo, hanno fatto molte vittime in Siria e messo in difficoltà molte madri come lei. Ci pensa mai alle donne che, ancora oggi, stanno lottando contro le ingiustizie della guerra che ricadono sui di loro e sui loro figli?

"Sì, penso sempre a quelle mamme che devono affrontare tutto il dolore dei propri figli per colpa di queste tragiche situzioni in cui anch’io mi sono ritrovata. Io, oggi, sono ferita soprattutto psicologicamente così come lo sono tutte queste donne".

 

 

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