Bologna, Mustafa e Munzir dalla Siria a Budrio. “Qui una vita migliore”

Il piccolo e il padre protagonisti della foto simbolo saranno in cura al Centro protesi di Vigorso. Ieri la visita al paese

Mustafa al Museo dei burattini di Budrio

Mustafa al Museo dei burattini di Budrio

Bologna, 2 giugno 2022 - Commovente, a dir poco, l’accoglienza che la comunità di Budrio ha fatto a Munzir e Mustafa e alla loro famiglia, arrivati ieri verso le 11 in piazza Quirico Filopanti, sotto le bellezze medievali del palazzo comunale.

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Padre e figlio saranno presto in cura (pare da fine settembre) al Centro protesi Inail di Vigorso. Entrambi mutilati, il padre a causa di una bomba in Siria e il piccolo quasi del tutto senza arti dalla nascita, sono da tempo ospiti con il resto della famiglia (la madre in dolce attesa e altre due figlie) della Caritas di Siena. Alcuni problemi di salute dei due hanno rallentato l’inizio della terapia al centro di Vigorso.

Mustafa e quella foto simbolo "Italia, ci hai cambiato la vita"

Ieri mattina però la famiglia si riana, accompagnata da don Vittorio Giglio, referente Caritas per l’Arcivescovado di Siena, è arrivata a Budrio per prendere confidenza con la nuova realtà. Ad aspettarli nella piazza, oltre al sindaco Maurizio Mazzanti, anche Simona Amadesi, referente comunicativa per il Centro Protesi Inail, il comandante della stazione locale dei carabinieri Fabio Accurso e una folla di persone che, telefonini alla mano, ha ripreso il lieto momento. Dopo un breve giro all’interno del Palazzo Comunale e una piccola riunione privata nella sala affrescata del consiglio comunale tra la famiglia, l’amministrazione, la Caritas e il Centro Protesi, il gruppo ha fatto un breve giro tra le strette vie del centro storico di Budrio, con tappa ‘obbligata’ al limitrofo Museo dei Burattini. Qui i piccoli della famiglia, Mustafa e le sorelline, hanno giocato con le curiose bambole e con alcuni bambini della scuola primaria in visita al Museo. Un apprezzato sprazzo di normalità di cui i tre bimbi manterranno un ricordo indelebile: a tutti, infatti, è stato regalato un burattino che hanno tenuto stretto tra le braccia. La visita si è poi conclusa nella parrocchia di Budrio, dove la Caritas locale ha organizzato un piccolo pranzo.

"Siamo qui e siamo felici. Siamo sereni, ma continuiamo a pensare a tutti coloro che sono ancora sotto le bombe della guerra – così papà Munzir, con l’aiuto di un interprete –. Non vediamo l’ora di poter iniziare il percorso di cura. Siamo emozionati e speriamo che Mustafa possa cominciare una nuova vita, diversa da quello che avevamo in Siria". Grande la gioia anche del sindaco Mazzanti: "Dovremo riorganizzare la questione dell’alloggio, perché quello che avevamo preparato, visto il ritardo, non è più disponibile. Ne troveremo un altro che li possa accogliere al meglio. Siamo anche felici e orgoglioso che ad aiutarli sarà il Centro protesi di Vigorso, un’eccellenza".

 

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