Bologna, blitz dei Nas nei caseifici tra muffe, mozziconi e cibi scaduti

Multe, sospensioni e alimenti sequestrati tra le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini

Controlli dei Nas (Ansa)

Controlli dei Nas (Ansa)

Bologna, 18 maggio 2017 - Muffe nei frigoriferi e mozziconi di sigaretta nei laboratori alimentari ma anche merce scaduta e non da un giorno, ma da diversi anni. Sono queste alcune delle criticità trovate dai Nas di Bologna, che nei primi tre mesi del 2017 hanno intensificato i controlli nella filiera produttiva del settore lattiero-caseario in regione, analizzando 40 aziende e arrivando a sospendere tre attività per un valore complessivo di otto milioni, tra le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

I militari hanno poi sequestrato circa 500 chili di materie prime con scadenza superata da anni, dal valore di circa 50mila euro, destinate a realizzare decine di tonnellate di mozzarelle, formaggi e yogurt. Dieci le multe fatte per 17.000 euro in tutto, sei le aziende segnalate alle Ausl. In tre caseifici della Romagna si è notata l’abitudine di stampare sull’etichetta di formaggi freschi sempre la massima durata di scadenza, cioé tra i 15 e i 25 giorni, a prescindere dal fatto che le referenze venissero messe in commercio appena prodotte oppure nell’ultimo giorno utile prima della scadenza effettiva. In uno stabilimento del Forlivese è emerso inoltre che formaggi venivano prodotti in un edificio privo dei requisiti igienici e dell’agibilità, dove è stato trovato uno stock di yogurt alla frutta ampiamente scaduti.

Nel Ravennate sono stati riscontrati laboratori di produzione di latticini in condizioni critiche, con celle frigo non adatte e invase dalle muffe, oltre a intonaci cadenti proprio sopra i formaggi in attesa di confezionamento. In un’azienda del Bolognese, oltre ad assenza di barriere che dovrebbero impedire l’accesso di insetti e infestanti, si è registrata la consuetudine dei lavoratori di fumare e gettare mozziconi nei laboratori di produzione e nelle sale di stagionatura. Nel Riminese il Nas ha infine accertato l’abitudine, in uno stabilimento, di procrastinare metodicamente le scadenze di prodotti e materie prima, dopo aver superato quella imposta all’origine.

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