Bologna, 9 marzo 2023 – Sono arrivate stamattina, intorno alle 11.20, al cimitero di Borgo Panigale, sette salme delle vittime del naufragio di Cutro. Una, bianca, è quella di un bambino. Le bare sono state portate nella sala del commiato del cimitero, in attesa dei famigliari, che non erano al seguito dei carri funebri. Sulle bare, fiori, lumini votivi e pupazzetti. Come annunciato mercoledì da Yassine Lafram, presidente della Comunità islamica di Bologna, le salme - previo assenso delle famiglie - saranno seppellite nel cimitero islamico di Borgo Panigale. Secondo indiscrezioni, altre salme sarebbero in partenza da Crotone per raggiungere Bologna.
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Alle 13 circa sono arrivati anche 5 familiari, che hanno viaggiato separatamente. In questo momento è in corso l’accoglienza dei familiari a cura del Comune di Bologna, con un mediatore linguistico e il pronto intervento sociale, per far fronte alle prime esigenze. I familiari saranno ospitati in una struttura ricettiva, messa a disposizione dal Comune, sino al termine del rito funebre. E proprio i funerali saranno celebrati domani alle 15. Le esequie si terranno in forma privata con rito islamico presso il cimitero di Borgo Panigale, alla presenza dei familiari, di alcuni membri della locale comunità islamica, del sindaco Lepore, dell’assessore regionale Taruffi e delle altre istituzioni. Celebrerà il rito Yassine Lafram.
Insieme agli operatori è presente la capo di Gabinetto del sindaco Lepore, Matilde Madrid, che sovrintende le operazioni in contatto costante con il ministero dell’Interno, per gestire l’accoglienza.
Bologna si era infatti detta pronta a ospitare nel cimitero islamico di Borgo Panigale alcune delle 72 salme del naufragio di Steccato di Cutro, avvenuto il 26 febbraio, e così è stato. Ma fino a ieri sera tardi è stato impossibile capire del tutto tempi e modalità del trasferimento. E dopo le proteste delle famiglie delle vittime del naufragio, è stato bloccato il trasferimento deciso dal Viminale delle salme al cimitero musulmano di Bologna decidendo di far partire solo quelle per cui i familiari hanno dato l'assenso.
In base all'accordo raggiunto ieri dalla Prefettura con i familiari dei migranti, dovrebbero partirne ancora, ma nelle ultime ore sono nate delle incertezze sul numero effettivo delle bare che saranno trasferite. Alcuni familiari che in un primo momento avevano detto sì, adesso ci starebbero ripensando perché, dicono, non avevano compreso appieno il senso del trasferimento.
La decisione di portare le salme a Bologna, era stata presa ieri dal Viminale come "soluzione provvisoria e non definitiva”, per “dare immediata dignità alle salme” anche perché “in Afghanistan non è semplice procedere nell'immediato al rimpatrio”, visto il regime talebano al governo. Decisione che aveva provocato la protesta dei familiari, poi rientrata dopo l'opera di mediazione della Prefettura.
Ieri sera quindi alcune bare hanno lasciato il Palamilione alla volta di Bologna e altre erano attese per oggi. Ma per tutta la giornata – che a Crotone, dove sono arrivate le famiglie dei defunti, ha avuto momenti di tensione – è stato un susseguirsi di notizie e di numeri, subito seguiti da smentite e contro smentite. Con un continuo rimbalzare di indiscrezioni tra Comuni, Prefetture e Viminale.
E oggi pomeriggio si è svolto il Cdm a Cutro sul decreto con “disposizioni urgenti sui flussi d'ingresso legale di lavoratori stranieri e su prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare”.
Viste le proteste dei famigliari delle vittime e il sit-in di ieri, a Crotone, contro la decisione di portare tutte le salme sotto le Due Torri, si è quindi deciso che a Bologna arriveranno soltanto le salme il cui trasferimento abbia avuto il nulla osta dei parenti. Le altre saranno rimpatriate nei Paesi d’origine a spese dello Stato italiano.
Intanto Yassine Lafram, presidente della Comunità Islamica bolognese, in una lettera inviata alla Prefettura di Crotone si impegna “affinché venga data dignitosa sepoltura alle vittime nel cimitero islamico di Bologna, nel rispetto del rito funebre islamico, come richiesto dai familiari”. Lafram assicura anche che “i defunti rimarranno seppelliti all’interno del cimitero islamico, e che negli anni non verranno né cremati né trasferiti al di fuori del perimetro del cimitero islamico di Bologna”.
Sul fronte istituzionale, sabato scorso il governatore Stefano Bonaccini e il sindaco Matteo Lepore avevano dato “la disponibilità di Regione e Comune ad accogliere le salme dopo il naufragio di Cutro, raccogliendo l’appello della comunità musulmana calabrese”.
Ieri, il sindaco ha definito “sacrosante e legittime” le richieste dei famigliari delle vittime. Ed “è giusto che abbiano il tempo per valutare un eventuale trasferimento delle salme nel paese di origine”. Lepore ha confermato comunque “la disponibilità della città di Bologna a ospitare le salme”. Ma “ovviamente ogni trasferimento dovrà avvenire solo con il pieno consenso delle famiglie e nel rispetto della dignità dei superstiti, di congiunti e familiari delle vittime”. Il primo cittadino si è quindi augurato “che chi sta gestendo questa cosa per il Governo agisca curando le relazioni con i familiari con la massima cura e umanità”.