Nel cuore del Farneto "Fino a due metri d’acqua La forza era devastante"

Viaggio in via Jussi, sommersa dallo Zena che ha travolto le abitazioni. Un giovane disperato: "Tra un mese nasce mio figlio. Qui è tutto distrutto".

Nel cuore del Farneto  "Fino a due metri d’acqua  La forza era devastante"

Nel cuore del Farneto "Fino a due metri d’acqua La forza era devastante"

di Chiara Caravelli

È un piccolo borgo, quello di via Jussi al Farneto. Tante piccole villette si rincorrono a ridosso del torrente Zena. Era un piccolo borgo, quello di via Jussi. Oggi è un cumulo di fango. Mercoledì mattina, all’alba, il torrente ha rotto gli argini travolgendo, senza lasciare scampo, tutto ciò che ha trovato sul suo cammino. Una furia di acqua e fango è arrivata dritta nelle case: il livello è salito fino a due metri. Le storie degli abitanti di via Jussi si intrecciano tra aiuto e disperazione.

"Il seminterrato – racconta Claudio Pasini, residente del borgo – era completamente sommerso. L’acqua è entrata con una forza devastante, sfondando tutti gli infissi della porta. Tutta la roba è da buttare, abbiamo provato a recuperare qualcosa ma è praticamente impossibile, il fango è ovunque. E pensare che avevamo finito i lavori del 110% pochi mesi fa. In mezz’ora è successo tutto, non abbiamo nemmeno avuto il tempo di accorgerci di quanto stava succedendo".

Il piccolo borgo di via Jussi è un continuo via vai di pompe, ruspe, vanghe e rastrelli dei tantissimi volontari venuti a dare una mano. Le cantine sono ricoperte dal fango, alla fine della strada, all’incrocio con la provinciale 36, gli oggetti intrisi di melma sono stati ammucchiati in attesa di essere portati via. Chi abitava al piano terra, qui, in via Jussi, ha perso tutto. Come Giovanni, qui con la moglie da un anno. Tra un mese nascerà il loro bambino.

"Abbiamo avuto un metro e 80 di acqua – racconta mentre i suoi occhi trattengono a stento le lacrime – in casa. Il piano terra è andato, completamente invaso dal fango. Ci eravamo trasferiti qui un anno fa, abbiamo un mutuo da pagare e tra un mese diventiamo genitori. Non abbiamo nemmeno una casa dove stare, il primo piano si è salvato ma l’aria è irrespirabile e prima di rientrare qui dovremmo fare non so quanti lavori. Il Comune ci ha messo a disposizione un alloggio, ma è il futuro che ci preoccupa. Spero che qualcuno ci aiuti, da soli, sicuramente, non possiamo farcela". Il piccolo borgo di via Jussi non si arrende e prova, disperatamente, a ripartire. Con la forza dei suoi residenti e la speranza di chi, tra un mese, arriverà.

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