GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Nel cuore di San Donnino: "Il tram arrivi fino al Caab"

I cittadini non nascondo i disagi, ma c’è chi ha fiducia sui benefici futuri "L’incrocio con i lavori del Passante ci preoccupa, negozi e attività soffrono".

I cittadini non nascondo i disagi, ma c’è chi ha fiducia sui benefici futuri "L’incrocio con i lavori del Passante ci preoccupa, negozi e attività soffrono".

I cittadini non nascondo i disagi, ma c’è chi ha fiducia sui benefici futuri "L’incrocio con i lavori del Passante ci preoccupa, negozi e attività soffrono".

"La Linea rossa proseguirà fino al Caab". Ad affermarlo, nei giorni scorsi, è stato il sindaco Matteo Lepore, sottolineando anche che "il tratto sarà realizzato come previsto, nonostante lo stallo sul Passante". Intanto, però, chi abita in San Donnino è preoccupato in merito agli sviluppi futuri dell’intreccio tra tram e Passante. C’è chi pensa che "nessuno sa cosa vogliono fare, perché ogni giorno cambiano idea" e chi definisce "giusto" il restyling del ponte di San Donnino ma "senza un accordo tra le parti è difficile realizzare tutto nei tempi prestabiliti". Monica Bartolini lancia l’allarme: "Qui molti negozianti hanno già chiuso, la situazione è drastica". Matilde Lancioni, invece, ricorda la vicenda dei Civis: "Speriamo che il tram non faccia quella fine – continua –. L’idea del passaggio sopra il ponte non è sbagliata, bisogna pazientare. Certo, più in fretta fanno e meglio è per noi residenti". Simile è il pensiero di Sabrina Delfanti: "Passati i disagi dovuti ai cantieri, sarà un tratto utile" quello che arriva fino al Caab.

Più duro è l’intervento di Massimo Benedetti Sartorini: "È sbagliato pensare di voler usare una tangenziale di 60 anni nello stesso modo in cui è stata progettata allora – racconta –. Invece che mettere una città in ostaggio dei cantieri, sarebbe bastato aggiornare il parco di bus elettrici". Molti concordano che "l’idea di proseguire fino al capolinea del Caab è giusta – come afferma Elena Timofeeva –. D’altro canto, per i commercianti, è necessario che i cantieri terminino nel periodo prestabilito". Seduto al bar, Giuliano Vannucci ride e scherza: "Viviamo nel traffico e per il Passante il governo non darà i fondi", attacca. Finché non sarà realizzato il passaggio sul ponte di San Donnino "la tranvia è pressoché inutile per coloro che vivono al Pilastro", spiega ancora Vannucci. Allo stato attuale è un piano che "eliminerebbe le macchine con la forza. Dunque saremo forzati a prendere la tangenziale, che è sempre intasata". Invece, se potesse, Simona Vignoli se ne andrebbe dalla città: "La qualità di vita è diventata infernale – sottolinea -. Per tornare a casa dal centro ci metto più di un’ora". Marisa Maragatti non ha ben compreso "l’idea del passaggio sul ponte perché cambiano idea continuamente". Maria Floris ha 92 anni, è a Bologna dal 1957 e sta tornando da una visita in ospedale: "Per andare in macchina da San Donnino al Sant’Orsola ci metti più tempo che per fare Bologna-Rimini", scherza. Accanto a lei il figlio Stefano Mocci: "Passeremo un altro anno di inferno". Ilario Chiapparini ha 90 anni ma ha un’energia fuori dal comune, nonostante segua il mantra "pace e noia". Gli piace aiutare la comunità perché "ognuno di noi dovrebbe rispettare il prossimo" e sul tram dice: "Giusto o sbagliato? Vedremo a opera finita, l’importante è che le parti si mettano d’accordo per dare un vantaggio alla gente".

Secondo Rosmary Cicirello il tram "farà calare il lavoro" e farlo arrivare a Fico è una scelta "insensata". Così com’è sbagliato, dice Cicirello, "togliere i parcheggi per obbligare i cittadini a salire sulla tranvia". È un’opera "incompiuta" anche per Paolo Sacchetti: "È un trauma: almeno altri 12 mesi in cui saremo impacchettati e non ci sarà passaggio".