
Opinioni bipartisan dei bolognesi: "L’opera bloccherebbe la città, è tardi". C’è chi preferisce però gli altri percorsi, prima a nord e poi a sud. Tra riflessioni ambientali e burocratiche: "Bisognava costruirlo una vita fa".
Il dibattito sul Passante di Bologna va avanti da anni. Diverse ipotesi sono state considerate nel tempo: un percorso a nord, da Borgo Panigale a Ozzano dell’Emilia, discusso già nei primi anni 2000; un tracciato a sud, con due varianti, che prevedeva il collegamento tra l’A14 a San Lazzaro di Savena e l’A1 all’altezza di Sasso Marconi, attraverso un sistema di gallerie sotto i colli bolognesi; e poi il Passante di Mezzo, attualmente al centro della discussione. Quest’ultimo progetto prevede l’ampliamento della tangenziale e dell’A14, con tre corsie più una di emergenza in alcuni tratti e quattro corsie più una di emergenza in altri.
Nonostante i lavori non siano ancora iniziati, la Regione sembra intenzionata a puntare su questa soluzione, sebbene restino da sciogliere nodi importanti, dai finanziamenti agli accordi con Autostrade. L’intervento interesserà diverse aree della città, tra cui la zona delle Due Madonne. Abbiamo raccolto le opinioni di residenti e cittadini.
C’è chi è favorevole, come Paola Scattoni: "Qualcosa per migliorare il traffico in tangenziale va fatto, e se la soluzione è un Passante, si deve fare. Certo, quelli a nord e a sud sarebbero migliori, ma i Comuni non accettano, quindi mi sembra l’unica opzione praticabile". Dello stesso parere Mauro Tangerini, convinto della necessità dell’intervento: "Ci saranno sempre più camion e non c’è un servizio adeguato su ferrovia, che sarebbe la soluzione migliore per alleggerire il traffico. Siccome questo non verrà mai realizzato, è giusto almeno allargare il Passante". Anche Roberto Masetti sostiene il progetto: "È da una vita che dobbiamo farlo. Un passante a nord o a sud sarebbe un’alternativa valida, ma mettere d’accordo tutti è impossibile". Segue Sara Silvagni che afferma: "Il traffico in tangenziale è intenso, e sempre alle stesse ore. Se i lavori servono a migliorarlo in futuro, li accetto".
Altri, però, avrebbero preferito soluzioni diverse. Vincenzo Bosco ritiene che un passante a nord sarebbe stato l’opzione migliore: "Come fanno ad allargare la tangenziale? Non c’è spazio. Un ampliamento in pianura sarebbe stato più semplice, è tutto dritto e il problema si sarebbe risolto". Claudio Calzolari condivide questa visione: "Trovo che il Passante di Mezzo sia una spesa enorme e inutile rispetto alla possibilità di realizzare una bretella esterna. Avrebbe ridotto completamente il traffico cittadino, sarebbe stata meno invasiva e avrebbe costato un decimo di questo progetto". Mario Santi avrebbe preferito il passante sud: "Un allargamento avrà un impatto notevole sulla vita quotidiana e per molto tempo. Si potrebbe ridurre il traffico della tangenziale senza impattare sulla città, con un tunnel da Sasso Marconi a San Lazzaro di Savena". Per Fabrizio Fini, il problema è il tempo perso: "Avrei iniziato venticinque anni fa ad allargare la tangenziale, per spostare il traffico pesante dai caselli autostradali verso l’interporto. Era un’idea valida, ma si sarebbe dovuta realizzare per tempo. Ormai siamo sempre a rincorrere i problemi. Non farei il passante adesso: se allarghi la tangenziale, blocchi la città".
C’è anche chi teme i disagi dei cantieri. Sandro Solmi ammette: "Vista la mia età, vivrò solo i problemi e non i benefici. Per i giovani forse sarà utile, ma i disagi durante i lavori saranno molti". Annita Ferri critica l’intervento: "Non sono assolutamente d’accordo. Il sindaco ha creato un comitato per mantenere Bologna senza inquinamento, ma poi permette la costruzione del Passante di Mezzo, che aumenterà il flusso di auto in città". Roberta Terzi, infine, osserva: "Dal punto di vista dei cantieri sarà un disagio. Se può migliorare il traffico, perché no, ma bisogna valutare bene".