
L’installazione di Giorgio Andreotta Calò nel giardino di Palazzo Bentivoglio. Nuova opera di Ericailcane per questo nuovo spazio
Tra un piccolo miracolo naturale (i bozzoli di falena che diventano farfalle) e il miracolo umano e naturale insieme di un piccolo giardino segreto nel cuore della Bologna più antica, la città quattrocentesca, si apre anche quest’anno l’iniziativa estiva di Palazzo Bentivoglio.
Il quarantacinquenne artista veneziano Giorgio Andreotta Calò presenta infatti il suo lavoro, Icarus, dall’interno di uno spazio trasformato in voliera, in una parte del giardino appena acquisito dal Palazzo stesso. "La scelta di presentare Icarus negli spazi di nuova acquisizione di Palazzo Bentivoglio coincide con la transitorietà del luogo. Così come nella metamorfosi narrata nel film, anche lo spazio si trasforma in un’espansione del racconto visivo, facendo del giardino una metafora del logos dove ha origine il racconto", spiega l’artista.
Il film, girato nel dicembre del 2020 dentro un padiglione di farfalle abbandonato, all’interno del complesso zoologico di Emmen (Paesi Bassi), alterna immagini reali e finzione raccontando l’attività di una comunità di falene reinstallate dall’artista nell’edificio. Il dialogo tra l’entomologo Enzo Moretto e Bart Coppens, giovane autodidatta, ricrea, attraverso la narrazione del ciclo vitale dei lepidotteri, il rapporto tra maestro e allievo, ma non solo. L’attrazione delle falene per la luce elettrica, adombra anche la vicenda di Dedalo, architetto e scultore della mitologia greca, e di suo figlio Icaro che si avvicinò troppo al Sole facendo sciogliere le ali costruite dal padre per fuggire dal labirinto.
Dunque: natura, scienza e mito sembrano svolgere racconti indipendenti che poi sfociano in una sorta di coro, in cui la falena diventa "metafora di un passaggio, da uno stato all’altro, dalla realtà alla visione, dall’ordinario al mitico". Le proiezioni del film (Icarus, Giardino di Palazzo Bentivoglio, via del Borgo di San Pietro 1C, dall’11 al 21 giugno, ore 20/23) si svolgono nelle ore serali, quando il tramonto, soglia umana e naturale, passaggio tra veglia e sonno, schiude alla possibilità del mito: è allora, infatti, "che l’entomologo Dedalo guida il giovane Icaro attraverso un sapere che può tanto salvare quanto distruggere".
Il prezioso giardino, quasi un labirinto riscoperto nel cuore della città bentivolesca, trova poi nel Coniglio del Borgo, lavoro del poliedrico artista Ericaeilcane, un’ulteriore novità che si presenta per la prima volta: una solenne e imponente silhouette alta otto metri, in cui la memoria degli antichi disegni scientifici si unisce alla magia delle illustrazioni per bambini.
Muralista e disegnatore acutissimo, Ericaeilcane si è formato all’Accademia di Bologna, a poche centinaia di metri da quel suggestivo cuore bentivolesco della città.
Forse discendenti di re Enzo figlio di Federico II, i Bentivoglio governarono Bologna per poco più di un secolo, purtroppo. Troppo brevemente.