Nello scavo spunta un arsenale bellico

Artificieri al lavoro su mine anticarro e granate. Gli esplosivi sono stati trasferiti in un luogo sicuro dove verranno fatti brillare

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Durante gli scavi degli operai di Hera alla località Motta in via Zenzalino a Budrio, è affiorato, l’altro giorno, un piccolo arsenale di bombe della seconda guerra mondiale con cinque mine anticarro, cinque granate da 149 millimetri italiane e tregranate da 155 tedesche . Per permettere le operazioni di messa in sicurezza è stato chiuso un tratto di via Zenzalino. Gli ordigni bellici sono stati prelevati dal reparto ‘Cmd’ del Genio ferrovieri di Castel Maggiore su indicazione del comando operativo nord di Padova.

Le bombe tra oggi e domani verranno fatte brillare in una cava nelle colline di Bologna, in totale sicurezza.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Budrio, che hanno delimitato la zona aiutati dalla polizia locale. Anche il sindaco Maurizio Mazzanti si è recato nel luogo del ritrovamento degli ordigni bellici. Le mine anticarro, in particolare, erano del modello ‘Teller 42’ tedesche. Si presume che fossero state nascoste dai partigiani, ma è un’ipotesi ancora allo studio delle forze dell’ordine.

Le bombe di grosse dimensioni hanno attirato una folla di curiosi subito allontanati dai carabinieri di Budrio. Nonostante fossero arrugginiti, gli ordigni erano ancora molto pericolosi. Nessuna dei residenti è stato costretto a evacuare perché la località Motta non è densamente abitata e si trova nella campagna del paese. Il sindaco Maurizio Mazzanti ringrazia le forze dell’ordine per l’operazione di disinnesco e messa in sicurezza.

"Dopo la chiamata dei tecnici di Hera sono subiti intervenuti. Genio ferrovieri, carabinieri e polizia locale, hanno subito messo in sicurezza l’area evitando pericoli per la popolazione e per gli automobilisti in transito, dal momento che gli ordigni erano a pochi metri dalla strada". Il sindaco di Budrio non è sorpreso: "È normale che ci siano questi ritrovamenti, ma devo dire che il numero di bombe alla Motta era consistente. Non è facile trovarne così tante. L’importante, che al di là dei disagi per la chiusura della strada – conclude il primo cittadino -, nessuno si è fatto male e ora quegli ordigni sono lontani da Budrio, in un luogo sicuro dove verranno fatti brillare e resi inoffensivi".

Matteo Radogna

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