"Nessun accanimento verso Spongano"

L’assessore Aitini: "Il sassofonista sanzionato per le norme anti Covid". Cevenini (Misericordia): "Colletta pubblica per pagare le multe".

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di Luca Orsi

"Nessun accanimento" nei confronti di Carlo Spongano. Ma le multe – da 400 e 250 euro – elevate al sassofonista che, da oltre vent’anni, suona sotto al Pavaglione, "non possono essere cancellate". L’artista di strada – che ammette di suonare "non per hobby, ma per necessità", come riportato ieri dal Carlino riferisce di controlli sempre più frequenti da parte della polizia locale, con contestazioni di ogni genere. "Nessuno ce l’ha con lui, ma su segnalazione di cittadini gli agenti devono intervenire", spiega Aitini. "Così è stato, per esempio, in occasione delle due sanzioni".

Impossibile tornare indietro. Le multe sono legate "all’emergenza sanitaria e ai divieti imposti per combattere il Covid. E non sono possibili deroghe". Inoltre, avverte Aitini, Spongano suona in una postazione "non più utilizzabile dagli artisti di strada".

Tempo fa, il Comune ha stabilito una serie di ‘piazzole’ autorizzate. "Ce ne sono poco distanti da lì. Se, come peraltro gli è stato più volte suggerito, accetta di spostarsi in una di quelle, regolarizzerà la sua posizione". Dal punto di vista della situazione personale, "i nostri servizi sono pronti ad ascoltare e dare tutto l’aiuto e il sostegno necessari".

Marco Cevenini è il presidente della Confraternita della Misericordia, che da tempo, insieme a singoli cittadini, ha preso a cuore la situazione. Da parte del Comune "ci aspettiamo un ripensamento, una posizione meno rigida, di fronte a una persona in difficoltà. Anche perché in luoghi come piazza Verdi e piazza San Francesco non è stata certo usata la stessa severità".

Intanto, se cancellarle non sarà possibile ("ma auspichiamo fino all’ultimo una diversa lettura delle norme"), le sanzioni andranno pagate. A questo punto, Cevenini lancia una proposta: "Organizziamo una bella sottoscrizione pubblica, con quota di un euro per ciascun donatore. Poi portiamo il sacchetto con le monete al sindaco, per dimostrare che in città ci sono molte persone che hanno una sensibilità diversa da quella di questa amministrazione".

Perché "dimenticarsi dei più deboli, di chi sbarca il lunario in maniera onesta, affidandosi alla generosità dei bolognesi per mettere insieme il pranzo e la cena, non appartiene alla cultura della nostra città".

Il Comune "si fa forte con i deboli e debole con i forti", accusa Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia. Che non accetta le spiegazioni di Aitini. "Sia chiaro, le regole valgono per tutti. Ma per un Comune che tollera l’intollerabile – feste non autorizzate fino all’alba, assembramenti senza regole, spaccio diffuso in certe zone – ignorando valanghe di segnalazioni di cittadini esasperati, il problema non può essere l’oretta scarsa di sassofono di Carlo Spongano sotto al Pavaglione. Siamo al limite del ridicolo".

Sul fronte politico opposto, dai banchi della maggioranza di Palazzo d’Accursio, è perplessa anche Rossella Lama, consigliera comunale del Pd. "Le priorità per evitare il ritorno del virus sono i controlli nei posti di lavoro, nelle aziende e nei luoghi della movida incontrollata", afferma. "Non su chi suona per strada, con dignità, affidandosi alla generosità di chi passa per garantirsi niente di più che il pane quotidiano".

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