"Nessun ferito, miracolo Ma si vigili sugli appalti"

Continua la processione di residenti e curiosi nella strada, bloccata dal mezzo. Alla pizzeria Fraiese il ricordo del crollo: "Un botto tremendo e poi polvere"

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Tutti l’hanno vista. Tutti sotto le Torri hanno sentito il boato quando la ‘famosa’ gru è caduta o sono accorsi in via Marzabotto, all’angolo con via Emilia, appena hanno sentito la notizia. E come poteva essere il contrario da quando l’enorme struttura si è abbattuta sul palazzo di fronte, precipitando nel bel mezzo della strada. C’è chi quel tragitto lo fa tutti i giorni, come Roberto Baldazzi, che sa quanto "la zona sia trafficata" e come "sia mancato davvero pochissimo per vedere consumata una tragedia", mentre forse ora "bisognerebbe chiedere qualche spiegazione al responsabile della sicurezza". C’è chi abita più lontano, come Ivana Gavina di Casteldebole, ma che tutti i giorni arriva all’ospedale Maggiore per andare a trovare il marito: "E’ stato lui a dirmelo ieri e così oggi sono venuta a vederla di persona – ricorda –: è incredibile. Mi viene da dire che è uno schifo perché si vogliono sempre fare le cose di corsa, senza pensare alla sicurezza, e questo è il risultato".

E c’è chi, per tutto l’arco della giornata, non ha potuto fare a meno di fermarsi per scattare foto, registrare video o anche solo lasciarsi prendere dalla curiosità nell’osservare o commentare la scena. "Eccome se l’ho sentita – racconta Luigi, alla pizzeria Fraiese, tra una portata da servire e l’altra –. La sala era piena e c’erano tanti clienti che stavano mangiando: all’improvviso è esploso questo botto tremendo, come un rumore metallico, ed è arrivata parecchia polvere. Tutti sono corsi fuori per vedere cosa fosse accaduto, è stato davvero un colpo mai sentito prima: a confronto gli incidenti che capitano su via Saffi sono niente". La maggior parte dei bolognesi grida al miracolo e continua a guardare il cielo in segno di ringraziamento quando si conta il numero dei feriti o delle vittime, fermo a zero, eppure non mancano le critiche: "Penso che bisogna dare in mano le cose alle persone che capiscono – puntualizza Roberta Zamboni in un pit stop durante la propria passeggiata di routine –: si sente parlare sempre più spesso di ingegneri incapaci e sempre più spesso si vedono lavori realizzati male". "Direi che non ci sono commenti per la scena che ho di fronte – le fa eco Enrico Zanardi, residente alla Barca –. Gli appalti ormai vengono assegnati a chiunque, anche a chi non ha le competenze adatte". Un fatto di cronaca che, al di là di tutto, non ha lasciato nessuno indifferente: "Penso che incidenti così possano capitare – commenta infine Stefano Piva –. Ieri sono passato e un vigile mi ha spiegate come, con ogni probabilità, sia stata la pioggia dei giorni scorsi a creare il contrappeso e a far cedere il silos che ha colpito la gru. L’importante alla fine è che non ci siano stati danni alle persone".

Marta Baldi

Francesco Moroni

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