"Nessun futuro per il vecchio municipio"

L’associazione ’Insieme per il bene comune’ rilancia l’idea dello spazio espositivo per i reperti archeologici del territorio

Migration

È come ritrovarsi ogni volta sulla casella ‘torna al via’ del gioco dell’oca. L’ex municipio di Casalecchio è uno dei più vecchi edifici storici della cittadina sul Reno, è vuoto da quasi vent’anni, tranne una parentesi di tre anni nel corso dei quali nella vecchia casa comunale era stata temporaneamente collocata la compagnia di Borgo Panigale, costellati da progetti di riutilizzo e restauro puntualmente impantanati.

L’ultimo abortito fra tante polemiche è quello di destinarlo a caserma dei carabinieri. Ma non si rassegnano gli esponenti della neonata associazione ‘Insieme per il bene comune’ (nella foto) che pochi giorni fa, al termine di una riunione organizzativa, hanno rilanciato una serie di idee per rafforzare l’identità storica e territoriale di Casalecchio. Il tutto partendo proprio dall’ex municipio: di per sé il simbolo dell’autonomia e della storia millenaria di una comunità refrattaria ad ogni fusione con la città. "Una prospettiva strisciante che si nutre dell’ignoranza sulla storia di un territorio unico e di una cultura peculiare che non va sottaciuta – premette il presidente Federico Cinti –. Per acquistarne coscienza riteniamo fondamentale che sia creato uno spazio in cui sia possibile conoscere in presenza, non a voce o a distanza, raccogliere e mostrare i molti reperti in nostro possesso, rinvenuti nei vari scavi e ora giacenti nei magazzini della Soprintendenza, relativi alle popolazioni villanoviane, etrusche e romane. Fino ai Galli Boi e al Medioevo...Non ci piace chiamarlo museo: sa di vecchio e stantio. Preferiamo, in questa fase, chiamarlo o chiamarli, nel caso siano più d’uno, spazio espositivo. Potrebbero essere allocati in teche adeguate nelle diverse ‘case’ che costellano il nostro territorio e che ne rappresentano la forza".

La collocazione a Casalecchio dei tanti reperti etruschi ritrovati in particolare nella zona Meridiana è una proposta di vecchia data, ma mai decollata. Il sindaco, in risposta, non nega di condividere questa idea, che si scontra però con la cronica mancanza di fondi da destinare alla cultura: "L’edificio non ha problemi di stabilità. Tanto che negli ultimi anni è stato saltuariamente utilizzato anche come set cinematografico – risponde Bosso –. Ha però necessità di un importante intervento di ristrutturazione, di un valore stimato di 3 milioni di euro, che non abbiamo. Sono comunque in corso contatti con enti sovraordinati per intercettare possibili canali di finanziamento".

Gabriele Mignardi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro