
L’ex sindaco Lorenzo Minganti, oggi direttore generale del Comune di Modena
La Corte d’Appello ha rigettato il ricorso della Renner contro il Comune e l’allora sindaco di Minerbio, Lorenzo Minganti, ora direttore generale al Comune di Modena. Renner è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali. La Corte d’appello ha così confermato la sentenza del Tribunale civile del giugno 2022. Una sentenza che giunge dopo una lunga vicenda legale. Il contenzioso ha tratto origine dalle verifiche fiscali condotte nel 2018 dagli uffici dell’Unione Terre di Pianura.
Nel corso dei controlli era emerso come Renner inizialmente non avesse dichiarato la propria Tari e successivamente non avesse denunciato un’ampia porzione dei propri stabilimenti. A fronte della prosecuzione di tali accertamenti fiscali, Renner avviò una campagna mediatica sull’operato del Comune, sia sui social che sulla stampa, tanto che Minganti prese le difese degli uffici e dei tecnici comunali. Renner allora chiese al sindaco un risarcimento danni di 1.158.812 euro, somma corrispondente ai tributi richiesti dal Comune, per un danno alla propria immagine avviando anche azioni legali davanti ai giudici civile, amministrativo e tributario. La sentenza respinge, come già era stato in primo grado, le accuse di danno all’immagine causate dalle dichiarazioni del sindaco. Minganti, che nel frattempo è ritornato al suo lavoro di funzionario pubblico, ha così commentato: "Sono ovviamente felice di questa sentenza, ma non sorpreso: non ho mai avuto dubbi che l’operato mio e dei dipendenti comunali fosse stato corretto. Purtroppo questa ennesima sentenza vittoriosa non mi può ripagare dell’amarezza di questi anni: un’azienda con cui avevamo sempre avuto ottimi rapporti e che avevamo aiutato a crescere, ha assunto un atteggiamento estremamente ostile, se non forse intimidatorio, in occasione di una normale e fisiologica verifica fiscale. Spero che questa vicenda possa però essere d’esempio per i tanti funzionari pubblici che ogni giorno compiono il loro lavoro con ’disciplina ed onore’, come recita la nostra Costituzione, affinché non pieghino la schiena davanti alle prepotenze. Avviammo nel 2017/18 una campagna di verifiche fiscali proprio per individuare inesattezze contributive ed evasioni; a seguito di queste il Comune ha incassato centinaia di migliaia di euro, fra i quali quelli di Renner. Ovviamente, se ci fossimo fatti intimidire, tanti evasori avrebbero continuato a farla franca". L’azienda, che dovrà anche corrispondere alle controparti 10mila euro di spese legali, interpellata dal ’Carlino’ ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Zoe Pederzini