Bologna, riapre il Nettuno. Comaschi scherza sull'inaugurazione / FOTO e VIDEO

Il comico: "Se potesse punzecchierebbe tutti: meno selfie e più balotta"

Il Nettuno (foto Schicchi)

Il Nettuno (foto Schicchi)

Bologna, 21 dicembre 2017 - Mancano soltanto 24 ore all’evento del Natale bolognese 2017, l’inaugurazione della fontana del Nettuno. Restaurata, elegantemente illuminata, nuovamente regalata alla città (FOTO). A officiare il disvelamento del Gigante ci sarà, assieme al sindaco Virginio Merola e al direttore di Qn–il Resto del Carlino Andrea Cangini, il comico e scrittore Giorgio Comaschi. Che ha le idee ben chiare su come animare il cerimoniale. "Farò l’arbitro nel match tra il sindaco e il direttore del Carlino – scherza Comaschi –. Li presenterò sbagliando, dicendo ‘il direttore Merola e il sindaco Cangini’. Per riderci sopra, si potrebbe dire che sono un po’ i Peppone e Don Camillo dei tempi moderni, considerando le due istituzioni che rappresentano. Del resto il Carlino è stato sempre rigoroso e critico nei confronti del Comune".

Utilizzerà anche la Var?

"Esattamente. Cercherò di provocarli un po’, rimanendo però tra il serio e il faceto, cercando di mantenere leggera la cosa".

Ma il suo annunciato monologo di cosa tratterà?

"L’ho scritto una decina di anni fa assieme a un grande attore bolognese, Vittorio Franceschi, che citerò. Io, che sono un centrocampista di manovra, passerò la palla a Cangini e Merola con un monologo che lancia una teoria di fantasia, ovvero che il Nettuno fosse stato realizzato a braccia conserte. Come se dicesse: io il bagno non lo faccio. Poi evidentemente ha reagito ai tentativi di scalata delle donne, lui che ha un fisico così prorompente. Si evince dal gesto che fa con la sinistra: pianino ragazze, io qui devo durare degli anni".

Nella mano destra invece il Gigante tiene il suo tridente. Chi infilzerebbe oggi, se potesse?

"Credo che punzecchierebbe, alla moda di Balanzone. Una cosa tipica del bolognese satirico".

E cosa direbbe il Nettuno della Bologna di oggi?

"Rimarrebbe un po’ spaesato. Però batterebbe la strada della vecchia bolognesità, ovvero dello stare insieme. Un senso che si è un po’ perso, quello di stare tutti insieme attorno a un tavolo. Al posto dei selfie si potrebbe utilizzare la parola. Ecco se il Nettuno potesse parlare consiglierebbe a tutti di parlare di più, con il naso all’aria invece che in basso".

Quali altri monumenti secondo lei avrebbero bisogno di un restyling? Il turismo cresce.

"Su San Petronio stiamo già lavorando bene, sulle Torri si muovono. Credo inoltre che siano diversi i monumenti medievali bisognosi di un intervento".

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