Nettuno, sei mesi in più di lavori

Problemi di statica e vecchie resine. L'inaugurazione slitta a San Petronio

Uno dei sopralluoghi nel cantiere (foto Schicchi)

Uno dei sopralluoghi nel cantiere (foto Schicchi)

Bologna, 7 dicembre 2016 - Lo stato di salute del Nettuno è più grave del previsto. Nulla di irrimediabile. Ma le cure necessarie a rimettere in forma la fontana del Giambologna faranno slittare di circa sei mesi la fine dei restauri. "Il ponteggio resterà montato fino a luglio, e i lavori si concluderanno a settembre", calcola Riccardo Malagoli, assessore comunale alla Manutenzione del patrimonio.

Dopo sei mesi di lavori, i restauratori si sono trovati di fronte a problemi inattesi. Le vecchie resine protettive, applicate sui bronzi durante gli ultimi restauri – datati 1988 – non garantiscono più una tenuta sufficiente. "Avevano inglobato strati ulteriori di vecchie manutenzioni, al tempo non rimosse perché ancora stabili", spiega Gisella Capponi, architetto, direttore dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr).

Con il tempo, questi protettivi si sono degradati, dando origine a fenomeni di corrosione. I vecchi trattamenti sono stati rimossi, "non senza difficoltà", e tutti i bronzi puliti. "Ora – commenta la Capponi – occorrono ripetuti lavaggi per limitare al massimo la presenza di cloruri". Solo a quel punto si potranno applicare i nuovi protettivi. Che possono però essere fissati solo con temperature primaverili.

Sono emersi anche alcuni problemi di statica. La pulitura delle parti lapidee della fontana ha portato a scoprire fessure piuttosto ampie fra varie lastre, "in origine coperte da malta, che ne nascondeva la profondità". Liberate le fessure, con un endoscopio si cerca di capire "se e come le lastre siano ancorate al castello di mattoni" che funge da ‘anima’ interna di sostegno al monumento.

Si sta studiando anche la condizione del sistema di ancoraggio della statua del Nettuno – che pesa circa 22 quintali – alla sua base. "Le barre di aggancio sono corrose – afferma la Capponi –: vanno pulite per vederne la sezione e capire come migliorarne la tenuta". Anche la staffe di ancoraggio dei putti appaiono modesta, al punto da valutare interventi per migliorare l’attacco. Si sta dunque studiando come agire, per effettuare "un adeguato intervento di consolidamento, che assicuri la statua alle sollecitazioni orizzontali, per esempio un terremoto, e allo stesso tempo garantisca un adeguato ancoraggio degli elementi lapidei della struttura".

Cresce intanto la banca dati sui restauri. "Nel software in 3D – spiega Marco Gaiani (dipartimento di Architettura dell’università) – sono stati caricati mille operazioni e circa 10mila elementi relativi ai lavori. Una banca dati sterminata, che sarà utilissima per la manutenzione futura del monumento".

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