Nidi e materne a Bologna, l'ora delle polemiche: "Carenze e tanta disorganizzazione"

Dalle aule lasciate in condizioni critiche dopo i cantieri alla mancanza di dade, fino al caos concorsi. L’affondo della Cisl: "Siamo in una situazione surreale, serve un incontro urgente con l’assessore Ara"

Personale in una scuola materna (Foto archivio)

Personale in una scuola materna (Foto archivio)

Bologna, 10 settembre 2022 - Il "rammarico" espresso nella prima riga cela una profonda irritazione per usare un eufemismo, essendo "costretta a rilevare gravi disagi per i lavoratori dei servizi educativi in questo inizio di anno". Per questo Fabiana Sergio della Cisl Fp metropolitana chiede "un incontro urgente" all’assessore alla Scuola Daniele Ara e al capo Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni, Miriam Pepe. Il tutto a neanche una settimana dalla riapertura di nidi (8 settembre) e materne (5 settembre). Il cahier de dolence che ha spinto la Cisl Fp a spedire la richiesta è quanto meno corposo e molto viene rubricato alla voce "disorganizzazione". Si comincia con gli edifici oggetto di cantiere questa estate che sono stati lasciati in condizioni "indecenti", le dade hanno passato giorni a pulire magari con i bambini in entrata. "Esistono situazioni di criticità sia nelle scuole dell’infanzia, sedi di cantieri durante l’estate sia in alcuni Cbf (Centri per Bambini e Famiglia) di nuova istituzione", puntualizza Sergio. Come il Cbf Nuovo Spazio che ha già il personale assegnato, ma non è ancora aperto.

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Altro nodo, le ore delle cooperative delle pulizie (5 al giorno) che sono poche e di conseguenza dove non arrivano loro, tocca alle dade già oberate. Ma non è tutto. "Nonostante l’amministrazione si sia spesa in un importante pacchetto di assunzioni – scrive Sergio –, a tutt’oggi si riscontrano dei vuoti di organico per quanto riguarda sia gli operatori scolastici che gli operatori prima infanzia". Tra l’altro "risulta che agli operatori prima infanzia siano state date indicazioni operative che, probabilmente, andando a gravare sui carichi di lavoro andrebbero discusse con le organizzazioni sindacali, aziendali e territoriali". Insomma, organico "carente" e super lavoro. Ad esempio in alcuni plessi le dade con certificazione hanno mansioni ridotte, ma non hanno personale in più. Per non parlare della beffa delle maestre "bocciate al concorso e poi assunte a tempo determinato". Oppure delle molte rinunce alle assunzioni a tempo indeterminato tra le educatrici di nido.

L’accusa della Cisl Fp pesa: è tutto estremamente "surreale". Come se non bastasse, a tutt’oggi, la sindacalista della Cisl Fp non ha ancora ricevuto nessuna risposta ufficiale dall’assessorato guidato da Ara in merito al riesame delle domande del concorso finalizzato alla formazione di una graduatoria da cui attingere maestre per le materne comunali. Una richiesta firmata da Sergio, a fine luglio, alla luce dell’alto tasso di bocciati: su 150 hanno passano lo scritto, con voti bassissimi tra il 21 e il 25 (minimo 21, massimo 30), 68 candidati. L’assessorato rispose: "Riesamineremo". Poi il silenzio è calato e l’orale è in agenda il 19 settembre. Anche qui per la cronaca, molte delle maestre bocciate sono già in forze alle materne comunali. Vanno bene come precarie, ma non per essere assunte. Il fatto è noto.

Il giorno dopo lo scritto, il 20 luglio, la stessa commissione, presieduta da Pepe, riconosce che le domande 19 e 32 "non specificassero in maniera esaustiva alcuni concetti rilevanti per il corretto inquadramento delle domande e delle risposte corrette". Pertanto, per ognuno dei due test, "il punteggio previsto di 0,75 sarà assegnato a tutti i candidati". Dopo neanche una settimana arriva Alessandra Cenerini, presidente dell’Associazione docenti italiani (Adi) che denuncia addirittura ben 8 domande sbagliate. Sergio vuole vederci chiaro e scrive a Pepe. Dopodiché, silenzio.

 

 

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