Niente bar in ospedale Protesta un comitato

L’attività di ristoro sostituita dai distributori automatici. . Bellosi: "Tanti castellani delusi, . viene a mancare un servizio"

Migration

L’addio al bar dell’ospedale di Castel San Pietro non è andato giù a un nutrito gruppo di castellani. A scrivere a il Resto del Carlino è stata ’La voce di chi non ha voce’, comitato che ha tra i suoi fondatori Giovanni Bellosi e che critica la scelta fatta dall’Asl per il mancato rinnovo del contratto di affitto a chi aveva in gestione il punto di ristoro interno al nosocomio di viale Oriani. "Al posto del bar sono state posizionate le ‘macchinette’ (i distributori automatici di cibi e bevande, ndr), ma è una scelta che non trova d’accordo tantissimi castellani che ci hanno comunicato la loro grande delusione in questi mesi. Rivorrebbero un bar come c’è stato da 40 anni a questa parte". Il bar, dopo molti lustri, ha abbassato definitivamente la saracinesca nel marzo scorso, e secondo il comitato le cause sono diverse, ma una soprattutto chiama in causa proprio l’Asl. "La chiusura della porta che affaccia direttamente su viale Oriani è stato un colpo durissimo per chi gestiva il bar", non ha dubbi Bellosi che si fa portavoce dei tanti frequentatori dell’ospedale rimasti abbastanza sorpresi per la chiusura.

Negli ultimi due anni, complice il Covid, le chiusure forzate hanno penalizzato e comportato l’interruzione di servizio anche per il bar dell’ospedale ma, rafforza la sua tesi il comitato, "quando l’Asl per ragioni di maggior vigilanza sugli accessi in tempo di Covid ha scelto di chiudere l’accesso più utilizzato per consentire l’entrata solo dal parcheggio laterale, raggiungere gli spazi del bar ha comportato un ‘giro’ molto più lungo. È venuto a mancare un passaggio importante". Ma il bar, lamenta il comitato, "era un servizio utile anche per chi era costretto ad attendere, magari tra una visita e l’altra. Persone che non si limitavano al solo caffè ma anche a scambiare qualche parola con il personale". Un servizio utile, ora venuto a mancare. Che a prescindere dalla qualità dei prodotti erogati, hanno un’indiscutibile difetto: "Non parlano!", è la chiosa finale di Bellosi.

Claudio Bolognesi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro