Profughi senza Green pass rifiutati da un hotel di Bologna

Donna e figlia di 11 anni in fuga da Kiev rifiutate da un albergo

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"Il rispetto delle regole è importante, ma non si può perdere l’umanità. Non si può essere indifferenti di fronte a una mamma in fuga dalla guerra con la sua bambina di 11 anni". Olha Martyniuk (foto) è a Bologna da anni e lavora nell’assistenza.

Abolizione Green pass: le ipotesi sul tavolo

Due giorni fa è stata contattata Dmytro Mahdych, presidente dell’associazione Nuova Ucraina, che le ha chiesto di trovare una sistemazione in città, per una notte, a una donna in arrivo con la figlia da Kiev. "Ho chiamato un hotel, spiegando che la signora non aveva il Green pass perché era in fuga dalla guerra. Mi hanno detto che non c’era problema. Invece, una volta arrivate dopo un viaggio di 30 ore, mamma e figlia sono state praticamente cacciate perché senza Green pass: era notte, siamo impazzite per trovare una farmacia per un tampone... E una volta fatto ancora facevano storie. Ovviamente la stanza era stata pagata". Olha oggi scriverà al sindaco Matteo Lepore: "Per chiedere di snellire le procedure d’accoglienza, una mano a trovare spazi per collocare queste famiglie. Con l’associazione ci stiamo attivando pure per acquistare giubbotti antiproiettile da mandare in Ucraina".

 

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