Niente neve, la montagna va aiutata

Un vero disastro che non si vedeva da decenni, anche se l’Appennino a volte è soggetto ad innalzamenti della temperatura più che da altre parti. In questi giorni si susseguono a raffica appelli della Regione Emilia Romagna e Marche, Confesercenti, Confcommercio, albergatori, maestri di sci, comprensori che gestiscono gli impianti di risalita. Questa volta non è il solito piagnisteo, queste categorie vanno ascoltate e nei limiti del possibile agevolate. Si fa per l’agricoltura, va fatto anche per l’Appennino perchè sono entrambi settori con forte rischio di impresa dovuto al clima. Se non funzionano gli impianti di sci soffrono alberghi, ristoranti, negozi, bar, servizi. Una rete economica fatta anche di piccoli esercizi che avendo già perso un mese e mezzo di attività rischiano di saltare. Che fare? Il ministro del turismo, Daniela Santanchè, ha convocato un incontro al Ministero per la prossima settimana per trovare, se non una soluzione, almeno una attenuazione della parte economica. In ogni caso gli operatori turistici devono cambiare prospettiva. Bisogna trovare nuove occasioni, eventi, accoglienza rinnovata negli hotel. Le strade sono il benessere, il wellness, i tour gastronomici. Poi c’è la burocrazia. Troppe volte i Comuni ragionano in modo ideologico o bendati dalle formalità e quando si tratta di rinnovare una struttura ricettiva o degli impianti di sci e dei rifugi mettono i bastoni fra le ruote.

mail: beppe.boni@ilcarlino.net

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