"Niente soldi, museo chiuso la domenica"

Dopo la segnalazione di alcuni visitatori. La direttrice Denise Tamborrino: "Risparmiamo per pagare il personale e riaprire d’estate"

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di Nicodemo Mele

"Domenica scorsa, 9 maggio, io e mio marito volevamo visitare il Museo e il Parco archeologico etrusco di Marzabotto. Arrivati sul posto con nostra grande sorpresa li abbiamo trovati chiusi. Passi per il museo, il cui accesso potrebbe essere contingentato, anche se le presenze non facevano prefigurare assembramenti. Ma ci rimane incomprensibile tenere chiusa l’area archeologica. Visitare un sito splendido come i resti dell’antica città di Kainua, secondo noi è una splendida occasione per le famiglie, per la cultura e per stare all’aria aperta. Perchè questa trascuratezza?". Il disappunto di Laura Capponcelli per questa triste esperienza traspare tutto nella lettera inviata al Carlino qualche giorno fa. Con il passaggio in zona gialla dell’Emilia Romagna era stato annunciata l’apertura totale nei fine settimana di tutti i musei pubblici. Tranne quello di Marzabotto che, però, dal 1° maggio durante la settimana è stato riaperto il giovedì, il venerdì e il sabato dalle 11 alle 18,30 con prenotazione obbligatoria allo 051.932353, come recita un comunicato pubblicato sul sito delle Direzione regionale dei Musei dell’Emilia Romagna del ministero per i Beni culturali.

"A causa di una grave carenza di personale e di economie – afferma Denise Tamborrino, direttrice del Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria" e dell’Area archeologica di Marzabotto (oltre che direttrice dell’Ex Chiesa di San Mattia, l’Ex Chiesa di San Barbaziano e del Complesso di Torre Jussi) – si è preferito concentrare le risorse disponibili nel periodo estivo, con la certezza delle riaperture.

Non è stato possibile aprire le domeniche del mese di maggio, mentre lo sarà a partire da giugno quando il museo sarà protagonista di un ricco calendario di iniziative, elaborato anche di concerto con il Comune di Marzabotto e l’Unione Comuni Appennino Bolognese, che si protrarrà certamente fino alla metà di luglio. Il Dpcm del 2 marzo scorso non prevede distinzioni tra musei, parchi e aree archeologiche e, per carenza di personale, le aree archeologiche rimangono chiuse".

Nel 2021 si celebreranno i 150 anni del grande congresso di archeologia che si tenne a Bologna e che portò al soggiorno del Re d’Italia a Villa Aria di Marzabotto "Stiamo preparando delle iniziative per ricordare quell’evento – rivela la contessa Flavia Arone di Bertolino, proprietaria di Villa Aria – un congresso che rivoluzionò gli studi e le ricerche archeologiche sugli etruschi".

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