"No al taglio degli alberi sulle sponde dell’Idice"

Il bando dell’Arpae è andato deserto, soddisfatte la consigliera verde Zamboni e l’assessora Grasselli: "Ora serve un vero piano di manutenzione forestale"

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Taglio alberi sulle sponde del torrente Idice tra San Lazzaro e Castenaso: il bando è andato deserto. La soddisfazione di Europa Verde nelle parole della capogruppo in Regione Silvia Zamboni e dell’assessora all’Ambiente di San Lazzaro Beatrice Grasselli. Lo scorso 9 marzo l’Arpae aveva pubblicato l’avviso per l’assegnazione di una concessione di occupazione di area demaniale per taglio della vegetazione riparia a fini idraulici lungo il Lavino tra i comuni di Zola Predosa e Bologna e l’Idice tra San Lazzaro di Savena e Castenaso.

Un procedimento che aveva sollevato l’allarme di associazioni ambientaliste e di Europa Verde che vedevano a rischio la presenza di una parte degli alberi in un’area posta sotto tutela. Si apprende ora che il bando è andato deserto per la parte riguardante il torrente Idice nei Comuni di San Lazzaro e Castenaso. "Per noi di Europa Verde si tratta senza dubbio di una buona notizia, visto che il taglio degli alberi in quel tratto era previsto in una zona tutelata a fini di conservazione ambientale", commentano Silvia Zamboni, capogruppo nell’Assemblea legislativa regionale, e Beatrice Grasselli, assessora nel Comune di San Lazzaro. "Ci auguriamo che questo esito possa dare avvio a una decisa svolta nella gestione regionale delle attività di cosiddetta ’pulizia degli argini dei fiumi’ che metta finalmente al primo posto le finalità di tutela naturalistica, protezione idrogeologica e riequilibrio climatico del sistema forestale e boschivo grazie a una programmazione regolare degli interventi di manutenzione, invece di procedere con interventi a macchia di leopardo affidati a imprese private. Una programmazione che riteniamo necessaria e complementare all’attuazione del progetto regionale di ’ri-forestazione’, con la piantumazione di 4,5 milioni di nuovi alberi, che dovrebbe prevedere innanzitutto la salvaguardia dei sistemi arborei già esistenti". Il taglio della vegetazione riparia di fiumi viene spesso giustificato con motivi di sicurezza idraulica. Il Wwf stima che solo con la pratica della "pulizia" degli argini vengano eliminati, nella Regione, non meno di 100.000 alberi.

I presunti vantaggi derivanti da tale pratica sono stati smentiti dal monitoraggio svolto proprio dal Wwf per 5 anni sul torrente Savena dopo il taglio quasi completo della vegetazione avvenuto tra il 2014 e 2015: lungo i 12 chilometri di corso d’acqua in cui si intervenne sono stati osservati imponenti fenomeni di erosione delle sponde. "Come denunciano da anni le associazioni ambientaliste, gli interventi di abbattimento affidati all’iniziativa dei privati rischiano di essere motivati dall’interesse di ricavare la maggior quantità di legna da vendere, anziché di gestire e valorizzare la vegetazione esistente", aggiunge la consigliera Zamboni.

Zoe Pederzini

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