No alla biciclettata, scatta la raccolta firme

I residenti di Farneto e Val di Zena criticano le decisione di chiudere la strada alle auto dalle 10 alle 12 della prossima domenica

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Non c’è pace per il Val di Zena Bike Day, la prima giornata ciclabile organizzata, per questa domenica, dalla Città Metropolitana e dal Territorio Turistico Bologna Modena in collaborazione con i Comuni di Pianoro e San Lazzaro. I cittadini, infatti, e alcuni commercianti, tutti del Farneto e della Val di Zena, territori coinvolti dalla biciclettata, hanno sempre detto di non essere d’accordo con l’iniziativa e soprattutto con la chiusura di cinque chilometri di strada nella mattinata di domenica. È prevista la chiusura della strada, la Sp36 dal Farneto a Botteghino di Zocca, dalle 10 alle 12 di domenica, precludendo l’utilizzo della strada a tutti i veicoli a motori. Le amministrazioni metropolitane, comprese quella sanlazzarese e pianorese, sono andate avanti lo stesso e ora i residenti hanno organizzato una raccolta firme per bloccare l’iniziativa. Raccolta firme che verrà presentata nei due Comuni questa sera.

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"Siamo arrabbiati, stanchi e demoralizzati - chiosano all’unisono i residenti -. Più volte abbiamo ribadito la nostra opinione, ma non siamo stati ascoltati. Crediamo sia una vera assurdità quella della chiusura della strada per ore. Se succede qualcosa? Se un cittadino della zona ha un’emergenza? Se un residente deve andare a lavorare? Non capiamo l’ostinazione e speriamo la raccolta firme porti a rivedere la situazione nel più breve tempo possibile".

A schierarsi dal lato dei residenti scontenti ed in disaccordo con il Val di Zena Bike Day c’è anche la neonata lista civica pianorese Pianoro Civica. A parlare della situazione il capogruppo Luca Vecchiettini, ex consigliere leghista locale, che oltretutto firmerà personalmente la petizione: "Siamo sempre favorevoli a iniziative che valorizzino il nostro territorio, ma ciò non può avvenire a scapito dei residenti. Il problema di questo evento è proprio che si impone, senza alcun dialogo, un sacrificio ai cittadini, senza alcun beneficio né per loro né per le attività commerciali della vallata. Già dal 2020 ci eravamo resi disponibili a cercare soluzioni per coinvolgere tutte le parti in causa e cercare di garantire la miglior riuscita possibile, purtroppo le amministrazioni hanno preferito agire nel silenzio e questi sono i risultati: un evento che non ha nessuna prospettiva turistica reale e che rischia di penalizzare chi invece la Val di Zena la vive quotidianamente".

Zoe Pederzini

 

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