No Green Pass a Bologna, la Regione: "Irresponsabili in piazza"

L’assessore Donini e il dem De Maria contestano la manifestazione di sabato

I manifestanti sulla fontana del Nettuno

I manifestanti sulla fontana del Nettuno

Bologna, 26 luglio 2021 - Mille persone in piazza, la maggior parte senza vaccino, per dire no al Green Pass. Una protesta sì, ma anche un ennesimo rischio sanitario che fa trabballare la fragile serenità di questa seconda estate Covid. La politica sul tema è divisa, come sono divisi i cittadini. Tra i tanti che fremono per completare la profilassi e respirare uno spiraglio di normalità e una parte, minoritaria, che non vuol sentir parlare di ulteriori restrizioni legate all’introduzione, da agosto, del Green Pass e non vuol vaccinarsi.

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Sulla manifestazione di sabato, nata da un tam-tam sui social e non autorizzata dalla Questura che sta ‘monitorando’ la situazione, è intervenuto per primo l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini: "È chiaro – ha scritto su Facebook – che 2.753.269 persone responsabili di qualunque età (oltre il 68% della popolazione target) che si sono vaccinate almeno con una dose, in attesa del richiamo, e 2.145.175 persone (quasi il 55%) a cui è stato completato il ciclo di immunizzazione, consentono a poche migliaia di persone di poter scendere in piazza a protestare contro la ‘dittatura sanitaria’, anche se, quelle stesse manifestazioni e assembramenti sono un evento rischioso per la propagazione del virus. Se fosse stato per questi ‘campioni di libertà e democrazia’ o quelli di loro contrari al vaccino, oggi gli ospedali sarebbero di nuovo pieni, i cimiteri pure".

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Sulla stessa linea il deputato dem Andrea De Maria, per cui "La libertà di manifestazione e di opinione è sacrosanta. Non è accettabile mettere con i propri comportamenti a rischio la sicurezza di tutti. Il green pass è una scelta giusta: vaccinarsi vuol dire assumere una doverosa responsabilità verso la comunità". Di tutt’altra opinione il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami: "Siamo contrari al Green pass, sia perché si traduce in una induzione all’obbligatorietà che nessun paese al mondo ha assunto, sia perché determina ulteriori aggravi su una economia già sfiancata dall’incapacità dei Governi. Bollare come no vax la piazza di è fazioso e cieco. La politica deve rappresentatare tutti". "Sì al vaccino, no al Green pass – rincara Umberto Bosco della Lega –. Non è giusto trasformare i negozianti in controllori, né imporre il vaccino a tutti, per qualche categoria i rischi sono superiori ai benefici".

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