Bologna, scritte no green pass e auto delle Usca vandalizzate

Attacco al poliambulatorio Mengoli in San Donato, quattro auto vandalizzate e firma sul muro. Indagini in corso. Lepore: "Gù le mani dai medici"

La scritta di rivendicazione no pass a Bologna

La scritta di rivendicazione no pass a Bologna

Bologna, 5 novembre 2021 - Un blitz nella notte. Una vera e propria sortita messa a segno dal fronte No pass nei confronti del poliambulatorio Mengoli, di via Pietro Mengoli in quartiere San Donato. Il poliambulatorio che è entrato nel mirino della rete dei contrari all’obbligo del Green pass, una cui delegazione, le cui identità al momento restano ignote, ha vandalizzato quattro auto delle Usca dell’Ausl all’interno del parcheggio del poliambulatorio.

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Poi, la firma. Impressa su un muretto della struttura con spray rosso, a marcare il territorio e rivendicare l’atto vandalico: “No obbligo vaccinale e no Green pass”. Un attacco a chiare lettere, che nello specifico ha registrato il ritrovamento da parte degli operatori sanitari in mattinata di vetri rotti e gomme bucate alle auto. Danneggiamenti che hanno così impedito lo svolgimento regolare dell’attività domiciliare medico-infermieristica delle Usca.

L’Azienda ha già sporto denuncia ai carabinieri per il fatto e al momento i militari stanno procedendo con gli accertamenti del caso e l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza della struttura e limitrofe nel tentativo di dare un volto a chi si è reso protagonista dell’attacco al presidio Ausl. Ausl che esprime la massima solidarietà nei confronti degli operatori della sanità che “tanto hanno dato in questi due anni per contrastare la pandemia sia nelle strutture sanitarie che nei luoghi della vaccinazione e pertanto - scrive l direzione in una nota -, condanna qualunque atto vandalico di questo tipo”.

"E' un episodio molto spiacevole, che è assolutamente da censurare", commenta il sindaco Matteo Lepore. "Occorre avere rispetto delle persone che lavorano nei servizi pubblici e di chi lavora negli ospedali - sottolinea -. Abbiamo passato due anni nei quali abbiamo chiamato eroi persone che hanno una professionalità altissima, che hanno sacrificato le loro vite familiari e molte hanno purtroppo anche perso la vita. Non può essere che se il Covid ci dà un po' di sollievo, ritorniamo a prendere queste persone come oggetti e a fare violenza contro di loro. Era un tema purtroppo molto presente prima della pandemia, ora vedo che ritorna strumentalmente".

Per Lepore "c'è troppa strumentalizzazione politica del Covid. Dobbiamo assolutamente abbassare tutti i toni e pensare che ancora il nostro Paese e la nostra comunità sono in difficolta'". "A quelli che fanno strumentalizzazione politica del Covid dico: 'Smettetela. Giù le mani dalla nostra comunità, giù le mani dai nostri medici e i nostri infermieri'. Occorre rispetto e consapevolezza di quello che stiamo passando".

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