Nomisma e il nodo casa: "Svolta o sarà declino"

Il dibattito sulla casa (e l’abitare) tiene banco in città. E apre anche un botta e risposta tra l’ad di Nomisma Luca Dondi e il sindaco Matteo Lepore. Il contesto è quello illustrato ieri dal sindacato degli inquilini Sunia-Cgil (5.300 iscritti): oltre 12mila sono state le domande di contributo per l’affitto, più di 5mila i nuclei famigliari in graduatoria per un alloggio Erp, mentre studenti e lavoratori migranti sono costretti ad affitti impossibili per i loro redditi. Al 13esimo congresso territoriale di Sunia , Francesco Rienzi è stato confermato segretario generale e ha subito puntato il dito contro il nuovo governo "che, invece di invertire la tendenza, ha tolto dalla legge di bilancio le uniche due voci di assistenza alle famiglie in affitto e con difficoltà economiche: il fondo per il contributo all’affitto, e il fondo per la morosità incolpevole. Il risultato sarà un incremento degli sfratti". A questo poi, prevede il segretario Sunia, si aggiunge l’assenza di un piano di manutenzione degli alloggi pubblici, con una riduzione, così, dal 2023, di quelli Acer. Per questo serve una svolta sulle politiche abitative. A suonare la sveglia è Luca Dondi, ad di Nomisma, che ammette che senza un cambio di passo, "si rischierà un declino non solo sul fronte sociale". Da qui, due ricette: "O si convincono i proprietari ad affittare di più, o bisognerà anche costruire nuovi alloggi nel caso in cui quelli che si stanno rigenerando non dovessero bastare". La confessione del sindaco Matteo Lepore ad una platea di costruttori e immobiliaristi ieri di non riuscire a trovare casa aleggia in sala a conferma del problema. E Dondi punge proprio il primo cittadino: "Il termine progressista è molto usato a Bologna, ma andrebbe usato anche per la casa, altrimenti è difficile definirsi così". Replica, a stretto giro, Lepore che alza il muro alla proposta di Dondi: "A leggere certe dichiarazioni mi pare che sia Nomisma a rischiare il declino. Basta chiedere di cementificate la città. Bologna non sarà mai regalata agli speculatori. Collaborare con le aziende è un bene, ma non ascoltino le sirene di chi vuole una città di cemento per redditi alti".

Sul tema interviene anche la vicesindaca e assessora alla Casa, Emily Clancy. Se da una parte sottolinea la sintonia con l’Alma Mater sul tema dell’abitare, dall’altra "ammette che si deve fare di più in una città dove l’Unibo conta 90mila studenti (70mila in città) e 1.600 posti letto che nei prossimi anni arriveranno a 2.400". Un invito, quello della vicesindaca, a lavorare insieme per rispondere alla domanda di casa, "ma senza consumo di nuovo suolo", puntualizza in sintonia con Lepore.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro