
Una donna carabiniere assiste una vittima di violenza di genere (foto d’archivio)
Non accetta la fine della relazione e si accanisce contro la ex compagna. Dovrà indossare il braccialetto elettronico e stare a debita distanza il cinquantenne italiano, residente in Valsamoggia, destinatario del provvedimento del giudice per le indagini preliminari della procura di Bologna che impone il divieto di avvicinamento alla persona offesa e dai luoghi da lei frequentati. Vittima una trentenne, ex compagna ed ex convivente dell’uomo, che dopo avere subito aggressioni fisiche, psicologiche e minacce, si è rivolta ai carabinieri per denunciare la sua situazione.
Così l’altra mattina i carabinieri della stazione di Bazzano hanno eseguito l’ordinanza applicativa della misura cautelare nei confronti dell’ex compagno, ora indagato dalla procura della Repubblica di Bologna per maltrattamenti contro familiari o conviventi. La misura cautelare è stata emessa dal gip, a seguito della richiesta del pubblico ministero che ha coordinato le indagini. L’uomo sarà, quindi, chiamato a rispondere del reato di maltrattamenti ai danni della ex convivente, con la quale negli ultimi tempi si erano moltiplicati i litigi causati da una gelosia morbosa e soprattutto dalla mancata accettazione della decisione della donna di interrompere la relazione.
Una situazione insostenibile per la vittima che viveva ormai in uno stato di ansia e preoccupazione continua e timore per la sua stessa incolumità, tanto da dover chiedere aiuto ai carabinieri della stazione nel capoluogo di Valsamoggia. Raccolta la denuncia, come previsto dal codice rosso, i militari hanno poi informato l’autorità giudiziaria, che dopo una tempestiva istruttoria hanno adottato il provvedimento della misura cautelare finalizzata alla tutela della vittima e al controllo da remoto degli spostamenti dell’ex compagno violento.
Rintracciato dai carabinieri, gli è stata notificata la decisione del giudice insieme e contestualmente attivato il cosiddetto ‘braccialetto elettronico’ ovvero il dispositivo di monitoraggio che viene utilizzato per garantire il rispetto del divieto di avvicinamento nella violenza di genere, reati di stalking o altri reati che prevedono un questo divieto a tutela della persona offesa.
I carabinieri raccomandano, alle persone vittime di atti persecutori o se a conoscenza di qualcuno rimasta vittima di questo reato, di contattare il 112 o di rivolgersi alle forze dell’ordine più vicine per presentare denuncia o anche solo per ricevere un consiglio.
Gabriele Mignardi