
Alessio Mammi* Unione europea sta discutendo il proprio bilancio che interesserà i 7 anni compresi tra il 2028 e il 2035, e...
Alessio
Mammi*
Unione europea sta discutendo il proprio bilancio che interesserà i 7 anni compresi tra il 2028 e il 2035, e nei prossimi mesi il dibattito entrerà nel vivo con i singoli Stati membri. Secondo quanto annunciato la scorsa settimana, la presidente Ursula Von der Leyen ha proposto di accentrare tutte le risorse in unico fondo, facendo convergere in un unico calderone finanziario le risorse della Politica Agricola Comune e quelle stanziate per la Politica di Coesione Territoriale. E’ una prospettiva che ci preoccupa molto: in questo scenario, gli Stati membri avrebbero maggiore libertà di utilizzare e spostare le risorse europee in base a proprie decisioni prioritarie, dirottando le risorse inizialmente assegnate su altri obiettivi, in barba alle regioni e ai territori locali. Come Regione Emilia-Romagna ci opponiamo fermamente a questa modalità accentratrice che rischia di marginalizzare sempre più i territori dai luoghi in cui si decide il quadro finanziario e lo si gestisce. L’agricoltura in particolare rischia di rimanere al palo. Da una parte la Commissione europea riconosce un ruolo cruciale all’agricoltura nel tenere insieme ruralità, reddito, produttività e qualità ambientale e sociale. Dall’altra penalizza i protagonisti del mondo agricolo e rurale accentrando risorse e irrigidendo gli strumenti di erogazione. Intendo impegnarmi - anche come membro del Comitato Europeo delle Regioni - per fare rete con le altre regioni italiane ed europee ed affermare in tutte le sedi di confronto che serve una politica agricola comune che sia autonoma, dotata di risorse adeguate agli ambiziosi obiettivi espressi dalla Commissione nella visione sul futuro dell’agricoltura e del cibo. Scriverò al Governo, al Commissario europeo Raffaele Fitto e a tutti gli europarlamentari per ribadire che così non può funzionare, e ricordare che non può esistere un’Europa coesa senza il coinvolgimento dei territori come protagonisti nelle decisioni comuni.
*Assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna