Non è semplice far rispettare le regole

Migration

Maurizio

Mazzanti*

In un Comune medio piccolo, il sindaco è a contatto diretto con tutto il tessuto sociale del paese: i cittadini, la scuola, le associazioni, le imprese. Nella fase acuta della pandemia si è attivata l’unità di crisi, che ha coinvolto tutte le risorse dell’amministrazione. Ogni settore ha avuto un suo ruolo nella gestione dell’emergenza. La cosa meno evidente ai cittadini è la necessità di dover continuare, anche in smartworking, a svolgere le funzioni ordinarie, oltre a quelle emergenziali, con le stesse risorse umane ed economiche, con tutti i limiti che questo comporta. Nell’erogazione dei servizi si è, quindi, data priorità alle urgenze, rimandando le richieste meno immediate. Alcuni cittadini, però, faticano a recepire le difficoltà della mancanza di risorse e personale. L’assistenza alla popolazione è la priorità, soprattutto verso quella parte colpita dal virus, attraverso un contatto diretto dei servizi alla persona. Con particolare attenzione alle categorie più fragili che, anche se non colpite dal virus, vivono di riflesso una situazione di grande isolamento. Anche il controllo del territorio è una priorità, che si compie con l’attività congiunta di polizia locale e forze dell’ordine, con la difficoltà di far comprendere ai cittadini l’importanza di tenere un comportamento corretto, per limitare il diffondersi del virus. Se è vero che il sindaco può ordinare alcune restrizioni, ulteriori rispetto alle direttive nazionali, è altrettanto evidente il problema di non essere sempre in grado di controllare che le regole siano rispettate, a causa della mancanza di risorse da investire su questo obiettivo.

*Sindaco di Budrio

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro