Nonna Giulia e il demone del gratta e vinci

Ha 72 anni, figli e nipoti, prova tanta vergogna, ma il vizio non l’abbandona

Giulia, 72 anni, bolognese, è vedova, ma madre di due figli e nonna. Quello da cui non riesce a staccarsi sono i gratta e vinci e il lotto. Anche Giulia si è rivolta al servizio dell’Ausl all’inizio di ottobre 2021, angosciata dalla scarsità delle sue risorse economiche e chiedeva con urgenza un appuntamento. La donna non ha mai nascosto di provare una grande vergogna per questo suo problema al quale dà una connotazione pessima perché lei afferma di essere una "buona madre e nonna affettuosa dei quattro nipoti e dei due figli". Giulia gioca al gratta e vinci e al lotto fin da ragazza, ma deve vivere della sua pensione che è di circa mille euro al mese e pagare l’affitto per la casa in cui risiede da molti anni. Anche nella storia di Giulia c’è un lutto: la perdita del marito, che anche se è avvenuta parecchi anni fa, è una ferita ancora aperta avendo condiviso con lui tutta la vita in quanto si sono fidanzati da adolescenti. La storia del gioco nasce nel bar dove la donna va tutti i giorni a prendere il caffè, un luogo di socializzazione che frequenta da sempre. E’ qui che, acquistando, un gratta e vinci da cinque euro ne ha vinti 500. Il successo è stato deleterio, come lei stessa racconta e le ha scatenato un desiderio incontenibile di riprovare a giocare per guadagnare denaro e sentirsi felice come in quel momento.

La donna associa al vizio del gioco una certa dipendenza dall’alcol. E seguita nel suo percorso di guarigione dalla psichiatra e psicoterapeuta.

m.ras.

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