Numero chiuso, una diga molto limitante

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Lorenzo

Pellegatti*

Il vulnus legato alla carenza dei medici di base è un tema che trattiamo da tempo, attraverso incontri con i rappresentanti dell’Ausl locale, in cui è stata pianificata un’introduzione graduale tramite i bandi per le zone carenti. Tuttavia, nel caso in cui non si fosse fatto in tempo a coprire i pensionamenti, il problema sarebbe stato da risolvere con l’inserimento dei medici incaricati temporanei, per arrivare poi all’esito dei bandi. Nonostante questi sforzi però, diciamo pure che da parte dei medici non c’è una gara per andare a coprire le vacanze e i posti disponibili in zone come San Giovanni in Persiceto, anche perché come noi sono tanti altri i territorio con questo problema. Al momento quindi non possiamo far altro che sperare nei bandi per le zone carenti e augurarci che alla scadenza possano essere colmati i vuoi che ci sono. Questa però resta una soluzione temporanea, a cui devono seguire interventi strutturali. Auspico di allargare la possibilità di inserire i tirocinanti, con un numero minore di assistiti. O di alzare temporaneamente il tetto massimo di assistiti per i medici massimalisti. Più in generale, solleciterei sia Ausl che Regione a prestare ancora più attenzione a questo problema perché va affrontato come una vera e propria emergenza.

*Sindaco

San Giovanni

in Persiceto

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