REDAZIONE BOLOGNA

Nuove minacce al sindaco Lepore. Il Pd fa quadrato: città nel mirino. Ma c’è anche chi critica i collettivi

Di nuovo vandalizzata la sede del circolo ’2 agosto 1980’. Schlein: "Trovare i responsabili". Il vicesegretario provinciale dopo i tafferugli di sabato: "Gli attivisti hanno superato il limite".

Nuove minacce al sindaco Lepore. Il Pd fa quadrato: città nel mirino. Ma c’è anche chi critica i collettivi

Di nuovo vandalizzata la sede del circolo ’2 agosto 1980’. Schlein: "Trovare i responsabili". Il vicesegretario provinciale dopo i tafferugli di sabato: "Gli attivisti hanno superato il limite".

A due settimane dall’ultima minaccia di morte, il sindaco di Bologna Matteo Lepore è di nuovo sotto attacco. La scritta ‘Lepore crepa’ è apparsa, come la precedente, all’esterno del circolo Pd ‘2 agosto 1980’ di via Casarini. In entrambi i casi, le frasi minacciose sono state fatte con un pennarello e sembrano essere piuttosto simili. "Un clima pesante", così lo ha definito il circolo su Facebook, esprimendo piena solidarietà al primo cittadino. Vicinanza che è arrivata anche dalla segretaria dem, Elly Schlein: "Ancora minacce, ancora intimidazioni, ancora gesti vandalici contro il sindaco di Bologna e contro il circolo del Pd “2 agosto 1980”. Esprimo solidarietà a Lepore e a tutta la comunità dem di Bologna e mi auguro che i responsabili di questi gesti vengano individuati al più presto. Una cosa è certa: tutte e tutti noi sosteniamo l`impegno del sindaco di fronte a chi, invece di difenderle, vuole mettere in difficoltà e ferire una città e una comunità". Anche la segretaria bolognese, Federica Mazzoni, ha condannato "questo clima d’odio".

Sulla vicenda è intervenuta la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che con un post su X ha rinnovato lo stop alla "violenza a Bologna, questa non è la nostra Bologna. La Bologna che conosciamo e che amiamo". Un messaggio a cui il primo cittadino ha voluto rispondere ringraziando la ministra e tutta Forza Italia "per le parole di solidarietà che hanno voluto esprimere nei miei confronti. Parole non scontate che ho apprezzato".

Intanto, non si fermano le reazioni a quanto successo sabato a Bologna, con la doppia manifestazione di CasaPound e Rete dei Patrioti da un lato e gli attivisti antifascisti dall’altro. Anche dalla coalizione di centrosinistra si levano voci critiche verso gli antagonisti. Il senatore di Azione Marco Lombardo su X ha chiesto che si abbandoni "il linguaggio liceale e la parodia politica dello scontro tra ‘zecche rosse’ e ‘camice nere’. Dimostriamo che si può manifestare la forte contrarietà alle politiche di questo governo, senza mai cedere alla violenza e senza cadere nel tranello della destra che vuole provocare solo per fare pubblicità al comizio della Meloni il 15 novembre a Bologna". Critico, in riferimento all’aggressione ai danni di un passante da parte degli antifascisti, il vicesegretario provinciale dem Matteo Meogrossi, che ha sottolineato come "la contestazione deve avere un limite e sabato è stato ampiamente superato. Questa non è sinistra e questo non è antifascismo. Un gesto che poteva avere conseguenze ben peggiori. Le forze politiche tutte e le istituzioni devono prendere le distanze e condannare senza se e senza ma questi comportamenti".

Chiara Caravelli