Bologna, 1 giugno 2023 – L’addio al porta a porta in centro dal 12 luglio, nove anni dopo la sua introduzione nel primo mandato di Virginio Merola, viene considerato una buona notizia da (quasi) tutta l’opposizione. Ma se il piano del Comune che (re)introduce i cassonetti di carta e plastica senza carta Smeraldo, mentre servirà per quelli per l’indifferenziata, è accolto con favore, resta un nodo, su cui civici e centrodestra insistono: la sessantina di parcheggi che verrà ’sacrificata’.
"L’addio al porta a porta? Erano anni che lo chiedevamo, ma la giunta non crei problemi per parcheggi e dehors. Per togliere il porta a porta non può sacrificare posti auto o fare danni ai commercianti. Il centro storico, che già subirà una grave diminuzione di stalli auto per colpa della scellerata scelta di fare il Tram, non avrà più posti", incalza il consigliere di Fd’I, Fabio Brinati. E aggiunge: "La nostra proposta è quella di realizzare quante più isole ecologiche interrate e restituire alla città i tanti posti auto che la giunta ha tolto negli anni. In più, archiviato il porta a porta, speriamo che se ne vada con lui anche lo spazzino di quartiere, una spesa inutile in centro storico".
Il portavoce della Lega, il consigliere Giulio Venturi, insiste proprio sul tema degli stalli auto: "C’è una situazione drammatica perché per un motivo o per l’altro se ne perdono sempre. Penso al Tram, dove si parla di posti auto a saldo invariato, ma in realtà i parcheggi che si ’tagliano’ in via Riva Reno vengono sì recuperati, ma in periferia. Serve una soluzione con piccoli parcheggi interrati automatizzati, in centro storico. Quindi, bene che si cambi il metodo di raccolta dei rifiuti, ma l’importante è che l’amministrazione smetta di fare la guerra alle auto e si trovino soluzioni per i parcheggi". Soddisfatto il capogruppo del Carroccio, Matteo Di Benedetto: "Bene che il sindaco abbia sposato una battaglia che per primi abbiamo lanciato ormai anni fa: via il porta a porta dal centro città. Una vittoria per cui esprimiamo soddisfazione. Basti pensare che il nostro primo odg in consiglio era proprio su questo". Fuori dal coro il consigliere di centrodestra, Nicola Stanzani: "Sulla gestione della raccolta dei rifiuti, l’amministrazione brancola nel buio, rincorrendo i problemi che genera per generarne di nuovi, che è un po’ quello che succederà passando da una raccolta porta porta fallimentare nel centro, a un ritorno ai cassonetti che nel centro porterà oltre che alla perdita di ulteriori parcheggi, anche al fenomeno degli abbandoni. Perché non si è pensato a un porta a porta evoluto (come quelli adottati a Forlì, o a Treviso ad Ancona), con tempi di raccolta più intelligenti e l’utilizzo di contenitori ad hoc molto più puliti rispetto ai sacchi abbandonati sotto i portici?".
Critici con la perdita degli stalli anche i civici di Bologna ci piace, con Samuela Quercioli e Gianmarco De Biase, ma finisce nel mirino anche la Carta Smeraldo: "L’amministrazione ammette che questo sistema è responsabile della collocazione dei rifiuti fuori posto e che ha visto la necessità di introdurre lo spazzino di quartiere, contributo importante, ma il cui costo toglie risorse ai servizi essenziali per i cittadini. Tant’è che il costo del servizio per l’anno 2023 è passato a 3,7 milioni nel 2023".
Non manca, infine, Confabitare che, con il suo presidente Alberto Zanni, approva la svolta del Comune, ma chiede di "mitigare l’impatto negativo sulla disponibilità di parcheggi". Interviene anche la Consulta della bicicletta che invoca nuove rastrelliere: "Se c’è spazio per i cassonetti, ci sia anche per le bici".
ros. carb.